MMA 2019
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Marketing Automation Academy 2019: il racconto dell’evento

2 aprile 2019

Dal 28 al 30 marzo si è svolta la seconda edizione di Marketing Automation Academy, evento tra i più grandi d’Italia sul tema dell’Automation.
Cos’è la Marketing Automation, come aumentare le vendite online, quali siano le migliori strategie di marketing, quali strumenti ritenere indispensabili e come monitorare i propri risultati: sono solo alcuni dei temi analizzati dagli speaker nell'ottica di offrire una formazione il più possibile completa ed esaustiva.

Marketing Automation Academy 2019: format al servizio dei contenuti

Nota di merito di Marketing Automation Academy 2019 è sicuramente il format studiato per valorizzare gli speech dei relatori, grazie ad una formula basata su interventi della durata media di 60 minuti.

Tempi decisamente superiori rispetto a quelli della maggior parte dei più diffusi eventi digital, che permettono di sviluppare sostanziosi approfondimenti sui temi trattati, costellati da piccole e intensive sessioni di workshop in cui i partecipanti sono chiamati a sfidare le proprie competenze sotto la guida dei coach presenti in sala.

Un punto di forza che merita di essere ulteriormente potenziato nelle prossime edizioni attraverso una collaborazione che coinvolga il team dell’organizzazione e i relatori, per sviluppare speech con ancora più approfonditi e ricchi di preziosi contenuti tecnici, esempi pratici e best practice strategiche.

L’esperienza concreta portata da ospiti come Raffaele Gaito, Federico Sbandi, Ester Liquori e Angela Montanari, unita ad esercizi pratici che hanno scandito gli interventi, sono stati il trait-d’union tra teoria e pratica, che ci hanno permesso di toccare con mano e sin da subito l’importanza degli insegnamenti ricevuti.

 

Marketing Automation a 360°

Le migliori news e le ispirazioni raccolte nel corso dei tre giorni di formazione avanzata:

Prodotti front-end e back-end nella strategia di vendita

Come progettare una strategia di Marketing Automation? E quali sono i passi che è necessario compiere per metterla in pratica in modo efficace?

Tutto dipende dall'obiettivo che ti poni. Un prodotto front-end, ad esempio, mira a trasformare quanto più velocemente possibile clienti potenziali in clienti effettivi (perché questo si realizzi ha mediamente un basso costo, come un libro o un corso gratuito): una volta che la persona diventa un tuo acquirente, aumentano esponenzialmente le di vendere altri prodotti e servizi (spesso di valore più elevato, prodotti back-end).

Una volta che un contatto si sarà convertito in cliente, grazie agli strumenti di Marketing Automation potrai attivare una sequenza di comunicazioni su misura, con l’obiettivo di rimanere in contatto e rafforzare il rapporto creando maggiore fiducia. Queste comunicazioni avranno la forma di e-mail e inviteranno l’utente a rispondere a CTA sempre più importanti, dal leggere contenuti gratuiti, fino a raggiungere una nuova conversione con l’acquisto del tuo prodotto di back-end.

Se tutte le interazioni che intercorreranno tra te e i tuoi customer verranno tracciati potrai davvero dire di conoscere molto bene il tuo pubblico e sarai in grado di creare offerte dedicate a ogni contatto. Parola di Agostino Caniato.

Inoltre, se ti sarai guadagnato la massima fiducia da parte dei tuoi clienti si apriranno per il tuo brand tantissime -remunerative- soluzioni. Un esempio? La Subscription e-Commerce, ovvero la sottoscrizione di un abbonamento mensile al tuo sito per ricevere a casa una selezione di prodotti scelti sulla base dei propri desideri, gusto e interessi.

Front-EndSegmentare il pubblico per comunicare in maniera personalizzata

Creare una Buyer Persona è fondamentale per la tua attività, per sapere a chi dovrai parlare, e come farlo e quando farlo (nel nostro articolo ti sveliamo i trucchi del mestiere). Proiettare su questo archetipo i bisogni, desideri, esigenze dei tuoi buyer ti aiuterà a razionalizzare gli step della tua strategy. Come spiegato da Samuel Cadelano nel suo speech, studiare il proprio pubblico è una fase irrinunciabile, nonché l’unica via per una corretta profilazione.

Analizza quindi le caratteristiche comuni tra i tuoi utenti e le azioni dei singoli, sfruttando i valori di Lead Scoring e assegnando tag, cioè etichette indicative di specifiche caratteristiche.

Sarà il punto di partenza per creare segmenti e cluster ancora più verticali, composti solo da gruppi di utenti con le stesse caratteristiche, a cui inviare comunicazioni taylor made (ah! Il meraviglioso universo di funnel, lead magnet e value content… qui trovi un approfondimento!), ma sempre sempre coordinate dai processi di Marketing Automation.

AutomazioniSuggerimenti per un e-Commerce di successo

Il successo degli e-Commerce è in crescita costante. Sembrerà una banalità ma, per garantire il mantenimento di questo trend positivo, è necessario porre sempre attenzione a tre elementi:

1) Mobile First: gli utenti della rete sono i tuoi potenziali clienti, offrigli la migliore esperienza online possibile, dai canali che utilizzano con maggior frequenza (sì, sono proprio gli smartphone).

2) Search Intent, ovvero “Qual è l’obiettivo di una ricerca sul web? Cosa vuole sapere l’utente?”. La prima azione compiuta dai tuoi potenziali clienti, all'insorgere di un bisogno, è sempre quella di ricorrere a Google. Dovrai aver lavorato in ottica SEO per risultare interessante agli occhi del motore di ricerca ed essere abbinato agli intenti di ricerca come risultato più rilevante.

3) Scheda prodotto: il paradigma delle vendite online è cambiato, allo stesso modo deve evolversi la struttura delle schede prodotto. Come direbbe lo speaker Gianluca Punzi, citando Massimo Fattoretto: "Tutto parte dal search intent e dalle informazioni sulla tua Buyer Persona”.

A spiegazione di questa slide Gianluca ci ha lasciato una selezione delle best practice da tenere sempre a mente nella realizzazione di uno store online. Le condividiamo con voi:

  • Descrivi il prodotto. Con immagini, nome, costo, dettagli: fai comprendere la tua unique selling proposition (e tieni sempre a mente le specifiche del tuo pubblico);
  • Anticipa le domande dell’utente. Usa i feed-back, recensioni e studio dei competitor per conoscere in anteprima le domande degli utenti e inserisci queste informazioni nella scheda prodotto, per rispondere alle loro specifiche esigenze;
  • Rassicura l’utente. Per fare questo esplicita informazioni “delicate” come i costi e le informazioni di spedizione: migliorerai l’esperienza dell’utente e aumenterai la sua fiducia nel tuo brand che si sarà dimostrato trasparente e credibile;
  • Usa CTA specifiche. Crea bottoni CTA comprensibili e studia accuratamente colore e posizionamento nello spazio del sito. Farà la differenza;
  • Impara dal customer Journey. Le preferenze e i comportamenti espressi nel tempo dai tuoi clienti saranno la guida per realizzare esperienze di acquisto sempre più ottimizzate. Ad esempio, saprai con certezza come gestire i prodotti correlati.

e-commerce di successoContent Strategy per e-commerce

Lo speech di Giulia Bosi è stato una lunga riflessione sul content e sul suo ruolo nell’aiutare i clienti a concludere lo shopping senza sforzi. Dalla prima visita ai consigli personalizzati, esistono contenuti adatti ad ogni fase per rendere più semplice il percorso d’acquisto.

Il termine Content Marketing si può dunque tradurre come un approccio di marketing strategico basato sulla creazione e sulla distribuzione di contenuti ad alto valore, rilevanza e coerenza, al fine di attrarre un target ben definito e, in ultima analisi, a guidare il cliente alla conversione.

Content-strategyMarketing Automation e Growth Hacking: un approccio diverso ai problemi soliti

Raffaele Gaito è stato tra gli special guest della prima giornata, con un intervento dedicato al tema del Growth Hacking, mindset per far lavorare marketing, prodotto e dati in modo coordinato, per la crescita del business.

Per citare le parole di Raffaele:”il Growth Hacking non serve a darti risposte, ma a farti porre le giuste domande”.

Il marketing è parte integrante di ogni progetto, deve svilupparsi di pari passo con il prodotto, ma ponendo sempre la massima attenzione alla lettura ed analisi dei dati. Nel business le decisioni le prendiamo basandoci sui dati: tutto ciò che non è misurabile rappresenta sempre un azzardo.

Inoltre il marketing da solo non basta più: creare un prodotto è facile, distribuirlo è difficile. Per questo serve un approccio diverso: un approccio Growth, che prevede di scomporre problemi grandi in problemi piccoli.

L’intervento si è poi concentrato sulle logiche del Funnel AAARRR, ideato da Dave McClure nel 2007 e composto da 6 step che descrivono il ciclo di vita di un processo di conversione.

Funnel AAARRRPer ogni step vanno individuate le metriche corrette da tracciare, come ad esempio:

Awareness:

  • Visite al sito web
  • Posizione su Google
  • Follower sui Social

Acquisition:

  • Registrazioni
  • Download dell’app
  • Costo di acquisizione

Activation:

  • Prima sessione
  • Conferma e-mail
  • Creazione profilo

Retention:

  • Frequenza di utilizzo
  • MAU (Utenti attivi mensili)
  • DAU (Utenti attivi giornalieri)

Revenue:

  • Carrello medio
  • ARPU (Spesa media dell’utente)
  • LTV (Valore totale dell’utente)

Referral:

  • Condivisioni
  • Inviti
  • NPS (Net promoter score)

 

Infine, abbiamo selezionato per te alcune delle slide più interessanti della tre giorni sulla Marketing Automation!