Quando Meta annuncia novità in ambito adv, il mercato si mette in ascolto. Ma più che una lista di nuovi formati, ciò che emerge dal NewFronts 2025 è una direzione chiara: il focus si sposta sempre di più su contenuti video, creator economy e strumenti AI per ottimizzare la performance delle campagne.
Un’evoluzione che non parla solo agli advertiser, ma anche (e soprattutto) ai brand che vogliono presidiare le piattaforme Meta con logiche sempre più native, fluide e data-driven.
Annunci video su Threads: esperimento o asset strategico?
Dopo aver lanciato gli annunci in formato immagine, Meta introduce su Threads anche i formati video. L’obiettivo è dare continuità all’esperienza utente, portando i contenuti pubblicitari dentro il feed in modo naturale.
Mark Zuckerberg, con cautela, dichiara che Threads “non sarà una fonte di crescita significativa dei ricavi nel 2025”. Ma per chi lavora sul posizionamento, la visibilità organica e la brand awareness, questa è già un’opportunità da monitorare.
Perché conta: i formati video su Threads offrono ai brand una chance per sperimentare storytelling brevi e coinvolgenti, con un tono molto più editoriale e meno commerciale.
Facebook Live adv: le dirette tornano in chiave performance
Chi pensava che Facebook Live fosse destinato all’oblio dovrà ricredersi. Meta rilancia le dirette sotto una nuova veste: Facebook Live Partnership Ads.
Il concetto? Permettere ai brand di sponsorizzare contenuti live realizzati da creator, trasformando la live in un vero e proprio momento di conversione. Una logica più vicina al nuovo live shopping su TikTok (ne parliamo qui) che alla diretta tradizionale.
Perché conta: per i settori B2C e lifestyle, è un’occasione per accorciare la distanza tra attenzione, engagement e acquisto.
Trending Reels: la pubblicità dove l’engagement è già alto
Meta estende anche il concetto di contenuto “caldo” con i Trending Reels Ads, annunci che vengono inseriti nei Reels più popolari del momento su Facebook e Instagram. Una risposta ai formati Pulse di TikTok, ma con una logica tutta Meta: presidiare i contenuti ad alta attenzione, garantendo ai brand un placement dove l’engagement è già attivo.
Perché conta: questa è visibilità garantita in un contesto di alto consumo e con forte propensione alla scoperta di prodotto.
Creator Marketplace: più dati, più precisione, più AI
Meta non si limita a creare formati. Vuole rendere il processo di collaborazione tra brand e creator più strutturato, trasparente e misurabile.
Le novità:
- Accesso agli “AI Trends” in tempo reale: keyword e tematiche che stanno emergendo nel comportamento degli utenti (es. “unghie primaverili”).
- API per discovery: per agenzie e brand, un modo più scalabile per trovare creator affini.
- Ricerca potenziata da AI + performance insight: tassi di engagement, storico collaborazioni, interazioni reali. Più dati per scegliere i profili giusti.
Perché conta: lavorare con i creator sarà sempre più strategico. Ma sarà anche sempre più data-driven.
La direzione è chiara (e ci riguarda tutti)
Meta non sta solo lanciando nuovi formati. Sta spingendo verso un modello in cui advertising, contenuto organico e creator economy si intrecciano. E in cui il brand non può più limitarsi a “comprare visibilità”, ma deve costruire contesto, pertinenza e valore percepito.
Per i marketer, questo significa:
- presidiare il video breve con logiche native;
- ragionare su come integrare creator e campagne;
- usare i dati (e l’AI) per prendere decisioni migliori;
- pensare ai social non solo come canali media, ma come ecosistemi esperienziali.
In Cepar lavoriamo ogni giorno per aiutare i brand a orientarsi in questa complessità. E a trasformarla in strategia.