Il martedì della scorsa settimana, a Londra, si è tenuto il Local Social Summit 2012, un incontro di capitale importanza per delineare le strategie e le linee di sviluppo del web 2.0. Questo evento ha straordinariamente arricchito il patrimonio cognitivo degli addetti ai lavori, per la qualità degli interventi e la competenza dei relatori.

Un punto a favore della cara e vecchia Europa, quindi, che per una volta ha visto colmato il divario di preparazione che la separa dagli USA. Il resoconto del summit è stato riportato da Myles Anderson, fondatore e CEO di BrightLocal.com, sito internet specializzato in interventi SEO a carattere locale, sul famoso portale SearchEngineLand.com, in data 19 Novembre 2012.

Durante il Local Social Summit 2012 sono state discusse le tendenze che sembrano caratterizzare il settore LoSoMo, acronimo che raggruppa insieme i tre termini-cardine del web 2.0. In particolare, Anderson individua cinque focus che riassumono in maniera schematica, ma convincente, i contenuti discussi al summit:

  1. Il Mobile è diventato il “re” della navigazione online.
  2. Il concetto di Local Search si sta evolvendo in quello di Local Discovery.
  3. I dati del web devono possedere purezza e ubiquità.
  4. La mission del Web Marketing si sta incentrando più sulla conservazione dei propri clienti che sull’acquisizione di nuovi.
  5. I Seo devono puntare a offrire un servizio “guidato”.

Il dominio del Mobile e del Mobile Marketing

Di questo argomento, ormai, si è detto tutto e il contrario di tutto, perciò vediamo di ricapitolare principalmente i dati più significativi che il summit ha ribadito:

  • Nel 2014 l’accesso al web tramite il mobile supererà quello da desktop.
  • Il 50% degli utenti smartphone usa, frequentemente, almeno una local app.
  • Nel 2015, il mobile advertising ricoprirà un giro d’affari di circa 15 miliardi di dollari!

Un altro dato importantissimo discusso al summit spiega che gli utenti mobile visitano in proporzione un numero di pagine web superiore a quello degli “utenti tradizionali”, fanno cioè una ricerca più approfondita e mirata, forse facilitata dalla comodità e dalla fruibilità dei contenuti. Infatti, le statistiche di Yelp dicono che il 45% degli utenti del sito accede tramite mobile app. Se si pensa che nel terzo trimestre del 2012 Yelp ha avuto 84 milioni di visitatori e la loro app è installata solo su 8,2 milioni di dispositivi, si capisce come “pochi” utenti usino in maniera spasmodica i loro smartphone per la navigazione online.

Local Discovery

Il concetto di local search, “ricerca locale”, sta cedendo il passo a quello di local discovery, la “scoperta”. In poche parole, mentre la ricerca old style, ad esempio in Google, richiedeva all’utente di investire tempo e fatica eccessivi, data l’enorme ampiezza e indefinitezza dei risultati trovati, la local discovery permette di compiere una ricerca ottimizzata, attraverso la preselezione dei risultati, filtrati sulla base di preferenze espresse dall’utente, di indicazioni geografiche o affini. In questo modo, l’internauta limita i suoi sforzi, mentre i programmatori web e di applicazioni devono curare molto di più il loro lavoro al fine di rendere la ricerca più semplificata, quasi guidata, diremmo noi.

Di conseguenza, i SEO e gli esperti in Local Web Marketing e Local SEO, devono vigilare su siti e applicazioni mobili legate al loro settore o alla loro città, in modo da essere più presenti in locale e far sì che chi naviga “nella loro zona” si trasformi da utente a loro cliente.

Purezza e ubiquità dei dati

Mobile e Desktop tanto rivali, quanto simili…

Contrariamente a quanto si possa pensare, i database dei siti web più gettonati (pensiamo a Google Maps), sono gli stessi di quelli delle loro app. Di conseguenza, occorre che i SEO e chiunque gestisce un’attività online prestino straordinaria attenzione a quanto viene pubblicato, controllino pedissequamente il contenuto che vogliono trasmettere e la sua fruibilità su tutti i vari device. Solo così l’utente trascorrerà molto tempo sulle pagine da loro curate, per la felicità di tutti i partner.

La conservazione del cliente

Questo tema, discusso nel summit, si basa su un ragionamento semplice e quindi efficace. Mantenere una relazione, consolidarla nel tempo, è più facile che stringerne una nuova. Perciò, anche in ottica SEO è più importante avere un giro di clienti ristretto, ma di sicura affidabilità, piuttosto che allacciare numerosissimi rapporti lavorativi, ma di breve durata. Il consiglio del summit è quello di collaborare soprattutto con piccole e medie imprese in un clima fiduciario, quasi amichevole, assicurandosi così un rendimento costante nel tempo. Le PMI hanno, infatti, bisogno di fiducia, di assenza di rischio, e un bravo SEO deve fornire garanzie in tal senso.

Un servizio “guidato"

Il SEO è il demiurgo del processo del Web Marketing. È un demiurgo non dispotico, però, accondiscendente alle richieste del proprio cliente. Perciò, è proprio in funzione del cliente che deve lavorare, fornendo a lui tutta la rassicurante competenza che cerca. Da solo o con preziosi collaboratori, deve costruire un servizio “a misura” del cliente, adatto alle sue possibilità reali e alla sua dimensione effettiva. Un servizio che abbia una meta precisa e degli step concreti per raggiungerla.

Perché ogni percorso ha un fine da cogliere. Ma necessita soprattutto di un mezzo affinché tale fine venga, poi, effettivamente colto.

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