Strategie E-mail Marketing
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E-mail marketing che funziona: 3 tattiche per aumentare il coinvolgimento

22 luglio 2025

In un panorama digitale dove ogni giorno veniamo bombardati da contenuti, l’e-mail resta uno degli strumenti più potenti, se usata con strategia.

Ma ottenere attenzione non è più una questione di invii massivi. Oggi vince chi sa parlare nel modo giusto, alla persona giusta, nel momento giusto.

Cosa significa concretamente? Significa che la qualità del database, la personalizzazione dei contenuti e la capacità di raccontare una storia sono gli elementi che separano un’e-mail ignorata da una che converte. In questo articolo ti guidiamo attraverso tre leve fondamentali per aumentare l’engagement in modo misurabile e sostenibile.

 

1. Meno contatti, più attenzione: perché pulire la lista conviene

Avere una lista enorme può sembrare un punto di forza, ma se una buona parte di quei contatti non apre, non clicca e non interagisce da mesi, il risultato è controproducente. L’errore più comune? Pensare che “tanto male non fa”. In realtà, continuare a inviare e-mail a chi è disinteressato danneggia la reputazione del tuo dominio e abbassa la deliverability generale.

In parole semplici: le tue e-mail rischiano di finire in spam anche per chi vorrebbe leggerle.

 

I contatti inattivi non sono neutrali: penalizzano tutto il sistema

Le piattaforme di posta tengono conto del comportamento aggregato degli utenti. Se il tuo tasso di apertura è basso, i filtri antispam iniziano a penalizzarti. Un singolo contatto inattivo non fa danni, ma centinaia o migliaia sì. Pulire regolarmente la lista non è una perdita, è una protezione.

Come agire in concreto:

  • Segmenta i contatti che non hanno interagito negli ultimi 60, 90 o 120 giorni;
  • Lancia una campagna di re-engagement per offrire qualcosa di valore e chiedere una conferma di interesse;
  • Rimuovi o metti in pausa chi non risponde, evitando sprechi di risorse e salvaguardando le metriche di performance.

Un database più snello è anche più utile: i report diventano più attendibili, le analisi più efficaci e i risultati più chiari.

 

2. Personalizzazione e tempismo: cosa fa davvero la differenza

L’invio massivo e impersonale ha i giorni contati. Le persone si aspettano comunicazioni rilevanti, capaci di rispondere a bisogni specifici e coerenti con le loro azioni precedenti. Questo non significa creare una mail diversa per ogni utente, ma sapere usare bene i dati a disposizione per rendere ogni comunicazione pertinente.

 

Dati e automazioni al servizio della rilevanza

Oggi, anche con strumenti alla portata di PMI e team marketing snelli, è possibile segmentare dinamicamente i contatti in base a comportamento, preferenze e storico. Questo ti permette di attivare flussi automatici che parlano davvero al singolo utente.

Ad esempio:

  • Se un utente ha visualizzato una pagina prodotto più volte, può ricevere un’e-mail con un contenuto dedicato o un incentivo all’acquisto;
  • Se ha cliccato su un argomento specifico in una newsletter, puoi inserirlo in un percorso tematico correlato;
  • Se acquista sempre lo stesso tipo di prodotto, puoi proporgli qualcosa di complementare o un upgrade.

Il vantaggio? Meno invii, ma più rilevanti. E quindi più aperture, più clic, più conversioni.

 

3. Le storie coinvolgono, i contenuti generici annoiano

In un mondo dove l’attenzione è la valuta più preziosa, i messaggi promozionali freddi e generici non bastano più. Le persone non vogliono sentirsi “target”, vogliono sentirsi comprese. Lo storytelling, anche in una semplice e-mail, può fare tutta la differenza.

 

Le persone leggono storie, non messaggi promozionali

Raccontare una storia non significa scrivere un romanzo. Significa dare un contesto, partire da un problema reale, mostrare una soluzione, trasmettere un’emozione. È molto più efficace aprire una mail con una situazione concreta che con un elenco di funzionalità o sconti.

Puoi farlo in tanti modi:

  • Racconta una testimonianza cliente reale, con parole semplici e autentiche;
  • Porta l’utente “dietro le quinte” di un progetto, di un prodotto o di un team;
  • Condividi una lezione appresa da un errore comune nel tuo settore.

Questi contenuti funzionano perché costruiscono fiducia. E senza fiducia, oggi, non c’è vendita che tenga.

 

Semplificare, segmentare, umanizzare

Il futuro dell’e-mail marketing non passa per tecnicismi o trend passeggeri. Passa dalla capacità di costruire un canale che le persone scelgono di aprire, leggere, seguire. 
In sintesi:

  • Semplifica: riduci la lista a chi vuole davvero sentirti;
  • Segmenta: manda messaggi pensati per piccoli gruppi, in base al comportamento e alle preferenze;
  • Umanizza: racconta, non solo informa. Mostra il lato umano del tuo brand.

Con la giusta attenzione, l’e-mail smette di essere un canale “di default” e diventa uno dei pilastri della relazione digitale con i tuoi clienti.

In Cepar, lavoriamo ogni giorno per aiutare i brand a riscoprire il valore autentico dell’e-mail marketing. Un valore che non si misura solo in open-rate, ma nella capacità di costruire connessioni vere. E durature.