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YouTube, Threads, WhatsApp: i nuovi spazi ADV che devi conoscere per non restare indietro

23 luglio 2025

Se negli ultimi mesi hai avuto la sensazione che il mondo dell’advertising stia accelerando, non ti sei sbagliato.

Da YouTube a Meta, fino a WhatsApp, le principali piattaforme hanno introdotto aggiornamenti che non sono semplici test di prodotto, ma veri e propri cambi di paradigma. Parliamo di nuove logiche di posizionamento, formati pubblicitari inediti, e soprattutto nuove modalità di relazione tra brand, contenuti e utenti.

Nel dettaglio: YouTube ha reso disponibili a tutti i video ads non skippabili da 30 secondi, Meta ha esteso la pubblicità a Threads e introdotto i Reels Trending Ads su Instagram e Facebook, mentre WhatsApp ha ufficialmente annunciato l’arrivo degli annunci tra gli Status. Tre evoluzioni che, lette insieme, raccontano qualcosa di più profondo: la convergenza tra contenuto, intrattenimento e conversione sta entrando in una fase nuova. Più fluida, più nativa, più integrata. E per chi si occupa di performance marketing, non cogliere il segnale rischia di significare restare indietro.

 

YouTube Ads: 30 secondi non skippabili per tutti

YouTube ha aperto a tutti gli inserzionisti la possibilità di utilizzare video da 30 secondi non skippabili, un formato finora riservato solo a chi operava su inventory “premium”. Con questa mossa, Google rompe gli argini e democratizza l’accesso a uno dei formati più ingaggianti (e criticati) dell’ecosistema video. Il cambiamento è importante: più tempo a disposizione richiede più attenzione alla costruzione narrativa, all’equilibrio tra impatto visivo e chiarezza del messaggio.

 

Più tempo, più responsabilità (creativa)

Aumentare la durata non significa automaticamente aumentare l’efficacia. Anzi: uno spot da 30 secondi mal progettato rischia di generare fastidio, soprattutto se non può essere saltato. Questo impone ai brand — e alle agenzie — un salto di qualità nella produzione dei contenuti: serve storytelling, serve ritmo, serve una regia pensata per trattenere. In cambio, si ottiene una nuova finestra di attenzione, finalmente estesa e potenzialmente più memorabile.

 

Meta: ADV in evoluzione tra Threads e Reels

 

Threads diventa parte del media mix

Meta ha dato ufficialmente il via alla monetizzazione di Threads, la piattaforma testuale lanciata come alternativa a X (ex Twitter). I primi brand inserzionisti, selezionati per un progressivo roll-out, hanno iniziato già da alcuni mesi a pubblicare video ads direttamente nel feed, in un formato 16:9 o 1:1 integrato ai contenuti organici degli utenti. La logica è la stessa delle property Meta: coerenza cross-channel, targeting preciso, gestione centralizzata delle creatività. Grazie all’AI con una maggiore sicurezza sul contesto in cui gli annunci vengono mostrati.

 

Reels Trending Ads: cavalcare l’onda dei contenuti virali

Parallelamente, Meta ha introdotto un formato che punta tutto sulla cultura del trend: i Reels Trending Ads. I brand possono ora posizionare le loro inserzioni accanto ai Reels di maggior tendenza in assoluto, guadagnando visibilità in modo naturale, agganciandosi al flusso organico dell’attenzione. Per i marketer è una possibilità concreta di inserire il proprio messaggio nel vivo della conversazione digitale — ma serve rapidità, lettura dei trend e contenuti costruiti ad hoc.

 

WhatsApp: gli Status diventano uno spazio pubblicitario

WhatsApp ha confermato l’introduzione degli annunci pubblicitari all’interno degli Status. Un formato che ricorda le Stories di Instagram, ma con un contesto molto più personale: qui gli utenti interagiscono con una cerchia ristretta di contatti. Questo rende il nuovo spazio ADV interessante, ma anche delicato: ogni messaggio pubblicitario dovrà essere coerente con l’ambiente conversazionale, autentico, rispettoso del tono intimo della piattaforma.

 

Dal funnel all’integrazione totale: discovery, relazione e conversione

L’annuncio degli Status Ads non arriva da solo: si inserisce in una trasformazione più ampia di WhatsApp, che sta diventando una piattaforma full-funnel. Tra canali business, chatbot AI, cataloghi prodotti e ora anche ADV, il customer journey può avvenire interamente all’interno dell’app. Per i brand, significa poter costruire relazioni e generare conversioni in un ambiente chiuso, ma incredibilmente potente. Il punto chiave? Costruire esperienze fluide e rilevanti, capaci di attivare l’utente nel momento giusto.

 

Strategia, contenuto e attenzione: la nuova frontiera dell’ADV

Il minimo comune denominatore di tutte queste novità è chiaro: l’ADV smette di essere un’interruzione per diventare un’estensione del contenuto. I formati si fondono con l’esperienza dell’utente, e per questo vanno progettati non solo per “essere visti”, ma per essere percepiti come utili, pertinenti, naturali. È un cambio culturale prima ancora che tecnologico.

Che si tratti di uno spot su YouTube, di un reel sponsorizzato o di un annuncio tra gli Status di WhatsApp, la domanda da porsi è sempre la stessa: sto comunicando nel momento giusto, con il messaggio giusto, nel contesto giusto? Se la risposta è sì, i risultati della performance non tarderanno ad arrivare.