Se ti occupi di marketing lo sai molto bene: il 2023 è stato un anno di grandi cambiamenti e innovazioni (ricordi quando è esploso il tema ChatGPT?) e ancora ci sentiamo tutti sballottati.

Se, però, ti aspetti un 2024 tranquillo e senza grosse novità… beh, ti sbagli di grosso! Per convincerti, abbiamo raccolto le tendenze di marketing che secondo noi dovresti conoscere e le abbiamo inserite in questo articolo.

 

1. Intelligenza Artificiale (IA) e Machine Learning (ML)

Già dallo scorso anno l’Intelligenza Artificiale ha cominciato a prendere sempre più piede, non solo nel mondo del lavoro (e in particolare del marketing), ma anche nella quotidianità.
Con IA non intendiamo solo il colosso Chat GPT, ma più in generale la capacità di un computer di eseguire attività normalmente adibite per la mente umana, come la capacità di ragionare e prendere decisioni.

Spesso, però, l’intelligenza Artificiale non viene differenziata correttamente dal Machine Learning che, invece, è una branca dell’IA e che si basa sull’ideazione di algoritmi in grado di comprendere e analizzare dati. Hai presente quando sei su YouTube e ti vengono proposti dei video del tutto in linea con i tuoi interessi? Se sì, ti sarà sorta spontanea una domanda: come è possibile che il web riesca a conoscermi così bene? In realtà, è molto facile: è tutto merito del Machine Learning, che analizza i comportamenti e i gusti degli utenti e cerca di proporre al pubblico di contenuti personalizzati sulla base degli interessi di ciascuno.

Sulla base di questo, puoi intuire quanto queste nuove tecnologie stiano impattando e rivoluzionando il marketing, offrendo alle aziende la capacità di analizzare dati su larga scala per comprendere meglio i comportamenti dei consumatori.
Infatti, il rapporto eseguito da Hubspot sull’andamento del marketing, ha registrato che il 64% dei professionisti del settore marketing sta già utilizzando l’IA, soprattutto per quando riguarda la creazione di contenuti, ricerche di mercato e il miglioramento della user experience.

Inoltre, queste tecnologie stanno risultando estremamente utili anche nel panorama pubblicitario, tanto che è stato rilevato che quasi l’80% degli inserzionisti Google ha già utilizzato almeno una volta un prodotto Search Ads basato sull’IA, così come si sono dimostrati nettamente migliori i risultati ottenuti da campagne di copertura video basate sull’intelligenza artificiale.

Nonostante queste tecnologie possano tornare estremamente utili per i marketer (basti pensare a Chat GPT e al notevole supporto che questo può fornire ai marketers nelle diverse fasi di una strategia e della relativa realizzazione di contenuti), questi tool possono rappresentare anche un’arma a doppio taglio.
Come? Ti portiamo subito un esempio pratico.

Emily Pellegrini: una bellezza “di un altro pianeta”

Verso la fine del 2023 è spopolato sul web il caso di Emily Pellegrini, ne hai sentito parlare?
Si tratta di una splendida influencer americana di origini italiane che nel giro di quattro mesi ha fatto breccia nel cuore di tutti, tanto da raggiungere in brevissimo tempo oltre 200.000 follower su Instagram.
La sua bellezza fuori dal normale ha fatto perdere la testa a moltissimi, tanto da definirla “di un altro pianeta”. Ma se ti dicessi che è letteralmente di un altro mondo?
Infatti, questa modella dai lunghi capelli scuri e il fisico perfetto non è nient’altro che un’invenzione.
Il suo creatore voleva solo capire quali fossero i canoni dell’uomo medio e ha chiesto a Chat GPT di riferire quali fossero le caratteristiche della donna perfetta, affinché potesse poi essere riprodotta con l’IA.

Successivamente, sono stati creati i profili social dell’influencer virtuale, che fin da subito hanno riscosso moltissimo successo (con tanto di direct intasati di messaggi provenienti da personaggi pubblici di un certo spessore, appartenenti al mondo dello spettacolo e dello sport).

Black Mirror è già realtà, insomma.

 

2. Aumento dei contenuti generati dagli utenti (UGC)

Sulla base di quanto detto, avrai capito quanto sia necessario fare molta attenzione perché basta un attimo per rischiare di mettere nelle mani di un robot l’identità di un brand.
Ricordiamoci, infatti, che Emily Pellegrini nasce come influencer, una professione che da tempo si è insinuata nel mondo digitale e che anno dopo anno sta acquisendo sempre più fama, tanto da essere ormai normato e quindi, finalmente considerato un vero e proprio lavoro.

Questa professione emerge, però, grazie agli UGC, cioè i contenuti generati dagli utenti, che possono infatti rappresentare una formidabile strategia di marketing, intrinsecamente connessa alla prova sociale e al coinvolgimento autentico. Le aziende possono stimolare la creazione di UGC attraverso dinamiche sfide e concorsi, spesso guidati da hashtag, temi specifici o formati predeterminati, premiando le espressioni più creative. Questo approccio, non solo plasma la narrativa intorno ai marchi, ma crea un tessuto connettivo che unisce i consumatori in una comunità virtuale, i quali sono sempre più alla ricerca di un vero e proprio rapporto, autentico e genuino, con coloro che sono sempre più richiesti per rappresentare un brand e fidelizzare un pubblico sempre crescente. Affinché questo possa avvenire, però, appoggiarsi a grandi influencer per guidare e far partire grosse quantità di UGC attraverso trend e hashtag non sempre risulta essere la scelta vincente, a causa della community molto ampia e quindi con cui è più complicato interagire direttamente.

Ricorrere a personaggi del web minori può essere un’opzione molto valida in quest’ottica, ma è sempre necessario fare delle dettagliate valutazioni poiché, avendo un pubblico ridotto, il rischio che quest’ultimi vogliano solo sfruttare l’immagine del brand è sempre dietro l’angolo, così come quello che il personaggio online non combaci con la loro reale personalità.
Il caso Giorgia Soleri può essere un buon esempio (che anticipa già il trend successivo).

Il caso Giorgia Soleri 

Nel 2022 è spopolato sul web il caso di Giorgia Soleri, attivista e influencer nota per aver cominciato a creare rumore attorno a una malattia molto diffusa tra le donne, l’endometriosi, oltre che per essere stata la compagna di Damiano, frontman dei Maneskin.
La ragazza nel 2022 ha avuto la possibilità di partecipare alla 79esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica, ma le polemiche sono state proprio dietro l’angolo. Infatti, è risultata estremamente incoerente la sua presenza a seguito di alcune dichiarazioni effettuate sul suo profilo Instagram in cui considerava il linguaggio cinematografico poco in linea con i suoi interessi, a causa del linguaggio “troppo passivo”. Quale sia davvero il suo parere sul settore cinematografico non è rilevante: il punto è che il messaggio e la presenza sono risultati falsi.
La trasparenza è la prima caratteristica fondamentale per far sì che il pubblico sia invogliato a provare un prodotto o servizio o, più in generale, ad affezionarsi a un personaggio: meglio non trascurarla.

 

3. Deinfluencing

La nascita di queste polemiche e questi casi mediatici, soprattutto dovuti alla ridotta o addirittura mancata trasparenza, sono un grande punto di partenza per il fenomeno così detto “deinfluencing” che, come potrai intuire, si riferisce al fenomeno opposto all’influenzare, infatti si basa sul cercare di ridurre il potere degli influencer, consigliando cosa non comprare o delle opzioni più economiche/sostenibili rispetto ai prodotti promossi dai personaggi in voga sul web.

Ma da cosa nasce questo fenomeno? Il tutto parte dalla generazione Z, che cerca sempre più di stare attenta alla sostenibilità e, dunque, cerca di ridurre l’acquisto di prodotti non necessari o aprire gli occhi di coloro che prendono come oro tutto ciò che viene consigliato dagli influencer.
Un esempio lampante è il gruppo di Unfluencer: giovani ragazzi under 30 che cercano di influenzare responsabilmente, ma in generale si impegnano nell’affrontare tematiche come le nuove tecnologie, filosofia, linguistica e tanto altro, argomenti forse non del tutto convenzionali tra i giovani.

Non ne avevi mai sentito parlare? Beh, è piuttosto plausibile che tu non ne fossi al corrente, a meno che tu abbia TikTok. Infatti, il Deinfluencing nasce proprio da TikTok, con circa 300 milioni di visualizzazioni dell’hashtag #deinfluencing!

Il caso Chiara Ferragni

Il 2023 si è chiuso con un vero terremoto virtuale per il mondo degli influencer: stiamo parlando della polemica  "pandoro Balocco", creato in collaborazione con Chiara Ferragni. Nel 2022 la regina delle influencer aveva lanciato un pandoro in collaborazione con il famoso marchio Balocco, collegando all’operazione commerciale un’operazione di beneficenza a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Poi però è emerso che la somma necessaria per acquistare un nuovo macchinario a sostegno della ricerca contro il sarcoma di Ewing e l’osteosarcoma era già stata stanziata a maggio e le vendite dei pandori non avrebbero aggiunto nulla alla donazione.
Il problema è sorto nel momento in cui, dunque, l’influencer e la sua impresa non risultavano contribuire alla causa nelle modalità comprese invece dagli utenti e consumatori.

 

4. Innovazioni nei social media: TikTok, X e Threads

I social media continuano a essere una parte essenziale delle strategie di marketing e nel 2024 stanno vivendo ulteriori innovazioni, soprattutto con l’avvento di nuove piattaforme che, se imparate a conoscere bene, possono essere molto utili a fini di marketing.

TikTok

Come accennato prima, uno dei social media che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni è TikTok, che ad oggi sembra essere una delle app più scaricate al mondo.
TikTok nasce da Musical.ly, piattaforma entrata molto in voga intorno al 2016 e caratterizzata da adolescenti impegnati a fare lipsync delle loro canzoni preferite, abbinati a balletti molto semplici.
Successivamente, l’app è stata acquistata da una società cinese e si è unita con TikTok, app già esistente ma diventata virale solo dopo la fusione. 

Con il passare del tempo l’app è stata sempre più aggiornata e migliorata, fino a racchiudere moltissime possibilità: fare video di diversa durata (15 secondi, un minuto, 3 minuti e 10 minuti), fare stories, fare live, aggiungere foto e molto altro; perciò, può essere utilizzata veramente da chiunque e per qualunque scopo.
Certamente la presenza su questo social può risultare un plus non indifferente, soprattutto se si considera quanto possa essere definita un’applicazione magnetica: dato lo sforzo minimo che viene effettuato (in quanto è necessario solo scorrere verso l’alto e il basso o verso destra e sinistra), gli utenti tendono a passare moltissimo tempo sull’applicazione senza nemmeno accorgersene.

Ovviamente, nel momento in cui un’azienda decide di entrare a far parte di questo mondo, deve essere ben consapevole di quanto la comunicazione debba essere mirata, in quanto l’algoritmo è del tutto casuale e difficilmente controllabile, ma soprattutto significa effettuare un cambiamento netto, poiché inserirsi su questa applicazione significa entrare in un processo di svecchiamento non indifferente.

X e Threads

Un nuovo aggiornamento di cui sicuramente avrai sentito parlare è relativo a X.

Molti pensano si tratti di un social media completamente nuovo, ma in realtà non è affatto così. Infatti, si tratta di un rinnovamento del vecchio Twitter, da sempre utilizzato con lo scopo di condividere brevi messaggi (massimo 280 caratteri). Esattamente cosa è successo? Oltre al cambiamento di grafica, la differenza sostanziale sta nel fatto che ora è possibile avere un’applicazione unica che unisca comunicazione, multimedia e funzioni finanziarie. Infatti, Twitter non è stato del tutto eliminato, ma semplicemente ricollegato all’indirizzo web x.com, che rappresenta il servizio di routing per Twitter.

Nonostante questi cambiamenti molto interessanti per tantissimi utenti, a oggi le entrate pubblicitarie sembrano essere dimezzate, soprattutto a seguito dello sbarco di una nuova piattaforma firmata Meta, che rappresenta il rivale diretto di X: Threads.
Ma in che cosa consiste questa nuova app? Threads non per niente si ritrova in diretta competizione con X, in quanto molto simile a quest’ultima. Innanzitutto, Threads consente di collegarsi direttamente dal proprio profilo Instagram, perciò per le aziende può risultare estremamente vantaggioso, non richiedendo un ulteriore account, ma non è ancora del tutto sviluppato dal punto di vista pubblicitario. In qualsiasi caso, non è da sottovalutare l’utilizzo dell’app fin dalle origini poiché in futuro potrà aiutare nel posizionamento sulle audience più curiose sulla novità.

Insomma: occhi aperti e attenzione alle novità!

 

5. Sostenibilità come valore differenziante

I consumatori del 2024 sono sempre più attenti all'impatto ambientale delle aziende, soprattutto la generazione Z (vedi il paragrafo sul deinfluencing) dunque non farti mai venire in mente di fare greenwashing!

Per essere autenticamente sostenibili, le aziende devono adottare iniziative che abbiano un impatto reale sull'ambiente ma, soprattutto, devono aumentare l’utilizzo di metriche di sostenibilità, come confermato dal rapporto Sustainable Marketing 2030 di WFA e Kantar.

La sostenibilità non è più un'opzione, ma un elemento centrale nelle strategie di marketing del 2024. Le aziende stanno trasformando la loro responsabilità sociale in un punto focale, comunicando in modo efficace le loro iniziative sostenibili e andando oltre la mera pubblicità di prodotti ecologici; le aziende stanno condividendo storie di sostenibilità, mostrando i loro sforzi nel ridurre l'impatto ambientale e coinvolgendo i consumatori in un dialogo sull'importanza della sostenibilità.

Come avrai capito, il settore del marketing è un panorama in costante evoluzione, anche perché è necessario adattarsi alla continua e soprattutto rapida evoluzione tecnologica e culturale. Noi ti abbiamo proposto solo 5 tendenze di marketing che continueranno ad evolversi nel 2024, ma le novità e gli spunti non si fermano certo qui.

Il nostro consiglio è sempre lo stesso: resta flessibile. Solo le aziende agili e flessibili, pronte a sperimentare, possono comprendere a fondo le mutevoli dinamiche culturali e le aspettative sempre crescenti dei consumatori. Agendo, poi, di conseguenza.

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