È successo a ogni marketer. Mesi trascorsi a definire ogni dettaglio di una campagna: contenuti, creatività, workflow e interazioni, incentivi e azioni di promozione. La landing page viene pubblicata e… Nulla. Passa il tempo e non accade nulla. Dopo qualche settimana, sono gli indicatori a sentenziare la diagnosi in modo incontrovertibile: “paziente” deceduto a causa di un conversion rate disastroso.

Il motivo di questo insuccesso? Spesso è da attribuire a landing page mal costruite che non convertono o inesistenti.

Le campagne di marketing mettono i potenziali clienti nella direzione corretta verso un contenuto o una soluzione utile alle loro esigenze, ma una landing page ha il compito - delicatissimo - di chiudere il processo e mettere nelle mani del visitatore “l’oggetto” (sia esso un ebook, whitepaper, una richiesta di demo o il download di un coupon) che l’ha convinto a cliccare su una call to action.

Se la pagina è incoerente con il contesto iniziale, non spiega in modo chiaro l’offerta, non è interessante, non è accessibile da ogni dispositivo o addirittura non funzionante, il fallimento è più che scontato.

Questi errori capitano comunemente ma possono essere risolti con alcuni accorgimenti che potranno ridare vita alle tue landing page.

 

Landing Page per Inbound Marketing: le caratteristiche fondamentali

Inizia con una headline efficace

L’headline della pagina è la prima occasione di contatto gli utenti, quella frase che li può convincere a continuare l'esplorazione per trovare qualcosa di cui sono alla ricerca. Questo è l’Inbound Marketing.
Chi arriva nelle tue pagine di atterraggio deve poter capire esattamente chi sei e cosa offri per essere messo nella condizione di valutare se la tua proposta è davvero ciò che gli interessa. Un consiglio? Utilizza uno stile asciutto e semplice, abbinalo a un copywriting chiaro e ben costruito e posiziona il tuo messaggio sopra la linea di scroll della pagina. Se hai qualcosa di interessante da dire, dillo subito, in modo chiaro e interessante.

Crea un copywriting di qualità

Il testo della tua landing page è fondamentale e deve fornire in sintesi le informazioni che i lettori stanno cercando e per le quali hanno cliccato sulla tua pagina.

Il titolo è il primo contenuto che viene letto, ma è del tutto inutile se non è seguito da una promessa seducente e da un elenco di vantaggi presentati senza troppi giri di parole (che non piacciono mai).

Il primo investimento di ogni potenziale cliente è il proprio tempo e questa attenzione deve essere ripagata immediatamente, una regola chiara a ogni buon copywriter.
L’utente sceglie di leggere un articolo dopo aver visto un’headline interessante: vuole trovare quello che sta cercando. Subito. Senza lunghe introduzioni o frasi di circostanza.
Se non rispetti questa indicazione, la conseguenza sarà immediata: l’utente uscirà dal tuo sito e molto probabilmente non tornerà mai più.

New Call-to-action

Utilizza una call to action persuasiva

La call to action è forse l’aspetto più importante della tua landing page. Si può scegliere l’headline più accattivante e costruire un testo che spieghi perfettamente i benefici di un’offerta, ma senza una call to action che chiarisca cosa accadrà subito dopo, il conversion rate rasenterà lo zero.

La relazione tra marketer e clienti è semplice: dai qualcosa e ottieni qualcosa. Lo scopo principale di una campagna è, prima di tutto, convertire i lead. Non è possibile ottenere questi lead senza un invito all'azione, indicare insomma al visitatore cosa deve fare all’interno della pagina.

Un’altra regola, ancora una: la semplicità. Chi naviga la rete è abituato a usare i pulsanti per interagire con un sito web e quindi se ha interesse nella tua offerta e avrà a disposizione un bottone per ottenerla, lo utilizzerà. Puoi starne certo.

Rendi le pagine mobile responsive e curane i tempi di caricamento

La responsività mobile delle tue pagine è un aspetto non più trascurabile nel terzo Paese al mondo per diffusione di smartphone. Con una popolazione totale di 59,33 milioni di persone, gli utenti mobile sono 49,19 milioni: il grado di penetrazione è dell’83%! Sei così sicuro di poter ancora ignorare questo fenomeno?

Non è possibile prevedere in quale momento un utente visiterà una landing page quindi è necessario renderle fruibili e piacevoli per ogni dispositivo, ridisegnando – se serve – l’esperienza di navigazione.

Devi – sì, devi - curare inoltre i tempi di caricamento delle pagine. Negli algoritmi di Google, infatti, sono incluse le tempistiche di caricamento delle pagine, che hanno un “peso” che non va sottovalutato.
Molto spesso, quando un’azienda decide di comprare un dominio non si cura di quanto veloce sia il caricamento delle pagine, concentrandosi su altri aspetti, come il prezzo o l’assistenza tecnica ricevuta. Eppure, la lentezza del caricamento delle pagine spesso spinge gli utenti ad abbandonare la visita del sito e quando si parla di ritorno dell’investimento, i numeri contano. Eccome.

Utilizza gli analytics per far crescere la tua marketing strategy

La pratica rende migliori. In tutto, anche nel marketing. In questo ecosistema di inesauribili novità, più si sperimenta, più si riescono a perfezionare tecnica e metodo, e a imparare a muovere più velocemente i passi successivi.

La pratica rende perfetti? Certamente. Di sicuro gli analytics possono dare un’ottima mano a capire cosa sta accadendo in un sito e perché. Capire cosa funziona e cosa no, a chi rivolgersi e a chi no. Di tutto si può tenere traccia. Basta farlo.

Osserva la dimensione complessiva

La creazione di una landing page che converte necessita di una serie di accorgimenti specifici (headline, copywriting, call to action, responsività ecc) sempre più semplici da realizzare grazie ai nuovi tool di marketing automation, ma non bisogna mai dimenticare il progetto di comunicazione in cui la landing page è inserita: per il successo di una campagna, è importante presentare ai visitatori una dimensione coerente in ogni loro momento di contatto.
Una landing page è parte di una campagna di Inbound Marketing e quindi deve essere utilizzata in connessione con social media post, adv, video, email marketing e altre attività. Tutti questi elementi devono interagire senza soluzione di continuità - visiva e di contenuto - per mantenere coerenza con il tuo brand, il tuo messaggio e i tuoi prodotti.

Le pagine di atterraggio devono essere un’estensione del sito web (es: landingpage.esempio.com, dove il dominio è esempio.com) e devono includere i bottoni di condivisione social per consentire a chi le visita di segnalarle a persone che conoscono. Perché sprecare questa opportunità?
Le landing pages possono essere curate in modo da essere di grande impatto visivo ma devono corrispondere soprattutto all’annuncio (il bottone) che il visitatore ha cliccato, in caso contrario l’abbandono sarà pressoché immediato.

Per riassumere, le landing page devono essere disegnate e costruite per il loro unico scopo: convertire lead. Qualitativamente. Eticamente, perché no. Di sicuro fornendo informazioni utili a chi le ha cercate per aiutarlo a capire cosa troverà dopo il clic di un bottone e dopo aver concesso i propri dati personali. Le cattive sorprese non piacciono a nessuno, le belle sorprese rendono i visitatori contenti e disponibili a comprare.

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