Quella del 2018 potrà essere ricordata come una tra le estati più calde in termini di cambiamenti in casa Google.
Il rebranding Google Ads è solo una delle novità. Altre, ben più rivoluzionarie, riguardano le funzioni della piattaforma, “ristrutturata” nell’ottica di rendere le campagne facilmente monitorabili e di offrire maggiori possibilità per le piccole imprese che vogliono avventurarsi nella giungla del PPC.
I cambiamenti erano nell’aria da tempo, ma con l’appuntamento del Marketing Live Google ha confermato la centralità di Machine learning e Rilevanza.
Di cosa stiamo parlando? Molto probabilmente della linea guida che ha determinato (e determinerà) queste e le future novità messe in atto dal colosso di Mountain View:
- Machine learning: ossia la capacità del sistema di apprendere in modo automatico, con il fine di offrire agli utenti esperienze online sempre più vicine alle loro necessità. Lo strumento che, secondo quanto sostenuto da Google, permetterà di creare annunci sempre più targettizzati ed efficaci.
- Rilevanza: Per “riabilitare” il ruolo della pubblicità, troppo spesso percepita come invasiva e di scarsa qualità, Google chiede agli inserzionisti di creare annunci che “aggiungano valore” all’esperienza online degli utenti.
Alla luce dei due elementi devono essere lette tutte le novità a cui prestare attenzione nei prossimi mesi. Ve ne presentiamo una panoramica.
Vuoi approfondire la conoscenza dell'Advertising Google? Leggi: Gestione Campagne Adwords
Annunci Search responsive
Tutti, in qualità di consumatori, chiediamo e apprezziamo pubblicità che siano sempre più in linea con il nostro profilo. Valuable, transparent and trustworthy. Rilevanti, trasparenti e affidabili; sono i tre principi che Google applicherà agli annunci.
In quest’ottica nascono gli annunci responsive della Rete di Ricerca - adattabili ad ogni schermo.
Saranno annunci più lunghi e più visibili: comprenderanno 3 titoli da 30 caratteri e 2 righe di descrizione da 90 caratteri (il 90% in più di testo rispetto a quelli attuali!). Per attivarli? Basterà dare a Google 15 titoli e 4 descrizioni: il sistema li mixerà in modo automatico e ottimizzato in base all’utente che compie la ricerca.
Nel tempo gli annunci di ricerca adattabili offriranno il miglior messaggio a diversi utenti, in base alla parola chiave cercata, al dispositivo utilizzato, al comportamento di navigazione passato e ad altri segnali.
Oltre a questo, la pluralità di elementi che caratterizzano gli annunci, consentirà di competere in più aste e far corrispondere più richieste, con l’obiettivo di aiutare gli inserzionisti a raggiungere un maggior numero di potenziali clienti.
I test presentati al Google Marketing Live offrono prospettive esaltanti: la nuova tipologia di annunci garantirà fino al 15% in più di clic.
Vi state chiedendo se, di fronte ad una realtà sempre più automatizzata, ci sarà ancora spazio per la creatività degli annunci?
Google è affermativo e assicura che nuove funzionalità basate sull’A.I. e lavoro creativo dei marketer viaggeranno sullo stesso binario; ancora per lungo tempo.
Smart Campaign per le piccole aziende
Google Ads riserva un’attenzione particolare anche alle aziende di piccole dimensioni, introducendo novità che le valorizzino e le supportino nelle proprie attività di advertising sulla piattaforma.
Ecco così nascere la Smart Campaign, tipologia di campagna automatizzata per le piccole realtà: Google punta alla semplicità e provvede a dare soluzioni semplici, al punto da realizzare in modo quasi automatico le landing page e ad ospitarle nei suoi server in stile AMP.
Anche qui l’automazione gioca un ruolo di protagonista; con l’introduzione delle novità nella piattaforma l’aggiustamento delle offerte, l’ottimizzazione del posizionamento degli annunci e dei prodotti saranno gestiti automaticamente da Google, in base a una serie di fattori predefiniti quali la stagionalità, i prezzi ecc.
La vera novità che coinvolge le Smart Shopping Campaign è che, dai prossimi mesi, massimizzare il valore di conversione non sarà più l’unico obiettivo perseguibile. Sarà possibile inserire tra gli obiettivi anche le “visite in negozio” e i “nuovi clienti”.
L’altra novità promessa da Google e disponibile in un prossimo futuro sarà l’introduzione dei “feed automatizzati”: basterà indicare il sito web e Google farà tutto.
Local Campaign per portare più persone in negozio
Il percorso d’acquisto messo in atto dagli utenti è sempre meno lineare e sempre più personalizzato e variegato. Gli utenti passano, prima di finalizzare l’azione d’acquisto attraverso una pluralità di canali, mixando online e offline.
Che la ricerca inizi su Google o su un’altra piattaforma di sua proprietà, i consumatori fanno la maggior parte dei propri acquisti in negozio. Non ci stupisce allora l’introduzione delle Local Campaign, le nuove campagne ideate per far crescere le visite in negozio.
Aumentare il passaggio dai negozi fisici è fondamentale, specialmente nei momenti chiave dell’anno, come eventi in store o promozioni. Anche in questo caso gli automatismi messi in atto dalla piattaforma permetteranno un’ottimizzazione automatica, per settare le campagne con il minimo sforzo e pochissime informazioni (ad esempio, la posizione del punto vendita).
Mobile first. Nasce un nuovo punteggio di velocità
Il mobile comanda e detta il tempo. A cosa servirebbero, ad esempio, le novità degli annunci di ricerca adattabili se le pagine di destinazione continuassero ad essere lente da caricare da mobile?
In quest’ottica Google ha deciso di rispolverare la colonna del punteggio di velocità della pagina di destinazione mobile all’interno dell’interfaccia utente di Google Ads.
Lo strumento segna la velocità della pagina di destinazione su una scala di dieci punti partendo da “molto lento” fino ad arrivare a “estremamente veloce” e lo fa in base a una serie di fattori, tra cui il rapporto tra la velocità della pagina e il potenziale tasso di conversione.
Performance YouTube ancora più eccellenti
La Machine Learning darà nuova vita anche alle campagne di YouTube. E La pubblicità video si farà ancora più performante.
Le campagne potranno essere ottimizzate per obiettivi diversi rispetto alle canoniche visualizzazioni e alle impression; tutto questo grazie all’introduzione di Maximize lift. Stiamo parlando della nuova strategia -attualmente ancora in versione beta- di Smart Bidding in grado di ottimizzare automaticamente le offerte al momento dell’asta proprio per raggiungere gli utenti più inclini ad effettuare ricerche del brand dopo un video visualizzato su YouTube.
Ma sul questo fronte è in arrivo un’altra importante novità: anche il social dei video offrirà Lead Ads, con una tipologia di inserzioni pensata per acquisire contatti che emula direttamente le Facebook Lead Ads.
In pratica: gli annunci permetteranno di “catturare” le informazioni di contatto di un prospect, senza costringerlo a compilare scomode form. Come questo potrà avvenire nel rispetto del GDPR e delle altre norme sulla tutela dei dati personali, tuttavia, è ancora in fase di definizione.
I Rapporti Cross-Device su Analytics
Quale percorso ha compiuto l’utente prima di fare una conversione? Abbiamo già toccato il tema della multicanalità, ma da questo momento i rapporti cross-device sono ufficialmente riconosciuti e inseriti direttamente nel pannello Pubblico di Google Analytics. Ecco come li troverete suddivisi:
- Rapporti di sovrapposizione dispositivo
- Percorsi dispositivo
- Dispositivo di acquisizione
Con queste sottocategorie gli inserzionisti potranno confrontare segmenti, visualizzare dati e distinguere l’utilizzo degli utenti su desktop, dispositivi mobili e tablet in ogni fase della canalizzazione di acquisto; il tutto in Google Analytics.
Alcune delle novità che abbiamo approfondito in questo articolo sono già in fase di rollout. Siete tra i fortunati che hanno già la possibilità di sperimentarle?
Fateci sapere i vostri giudizi nei commenti!