Benvenuti nella nuova era della Ricerca Google! Con l'arrivo di AI Overview, Google compie un altro passo deciso verso un modello di ricerca ibrido, dove le informazioni non sono più semplicemente elencate, ma sintetizzate e contestualizzate dall'AI.
La classica SERP lascia spazio a risposte articolate, costruite in tempo reale da Gemini 2.0, il modello generativo di Google, che prende in esame più fonti, frammenta le query e le riassembla per offrire una panoramica completa e fruibile a colpo d'occhio.
Per chi lavora nel digital marketing, è un nuovo campo da esplorare. Per chi fa SEO, è il momento di ripensare priorità e strumenti. Per tutti, una sola certezza: l’intelligenza artificiale non cambia solo l’algoritmo, cambia il comportamento dell’utente.
Cos'è AI Overview (e perché è strategico capirlo ora)
AI Overview è una funzionalità avanzata di Google Search che, anziché limitarsi a mostrare link ordinati per pertinenza, restituisce un riassunto ragionato di ciò che l'utente vuole sapere. Lo fa grazie a un processo chiamato query fan-out, che suddivide ogni ricerca in sottotemi per poi riassemblarli in un'unica risposta fluida e coerente. È un processo in 4 fasi:
- Analisi della query: il sistema capisce l’intento, non solo le parole chiave.
- Recupero delle fonti: seleziona contenuti autorevoli, pertinenti, aggiornati.
- Sintesi: unisce i dati in una risposta coerente e fluida.
- Presentazione: mostra il risultato in cima alla SERP, con link per approfondi
A differenza di uno snippet tradizionale, AI Overview frammenta la domanda dell’utente in più sotto-domande, costruendo una panoramica ampia e conversazionale. Il tutto reso accessibile senza uscire dalla SERP. Non è solo SEO, è search experience design.
Per le aziende che puntano sulla visibilità organica, è una rivoluzione. Perché? Perché l'obiettivo non è più "essere primi" ma essere la fonte scelta dall'AI.
SEO per AI: cosa cambia davvero
Le implicazioni di questa novità sono profonde e toccano ogni aspetto della SEO:
1. Intento di ricerca al centro: Google si allontana dalla logica keyword-centrica e lavora per comprendere a fondo l'intento dell'utente. I contenuti non devono solo rispondere, ma anticipare, contestualizzare e risolvere obiezioni.
2. Risposte conversazionali e complete: Le AI valorizzano i testi che trattano un tema in modo esaustivo. La frammentazione in contenuti brevi e superficiali non paga più.
3. Struttura > lunghezza: La chiarezza conta più della quantità. Suddividere i contenuti in paragrafi logici è fondamentale per rendere il contenuto “estraibile”.
4. Authority e trust: L'affidabilità della fonte è un criterio fondamentale. Il modello EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) non è più un'opzione: è lo standard.
5. Markup semantico e dati strutturati: L'infrastruttura tecnica dei contenuti aiuta l'AI a comprendere meglio il contesto. Schema.org e dati strutturati sono strumenti fondamentali.
Come cambia il comportamento degli utenti (e perché devi saperlo)
Con AI Overview, l’utente ottiene una risposta già nella SERP e questo modifica la dinamica di interazione con i contenuti. Il risultato?
- Calo del CTR sui risultati organici tradizionali, soprattutto per le query informative.
- Riduzione della durata media delle sessioni: chi clicca lo fa per approfondire, non per cercare.
- Zero-click search in aumento: se la risposta soddisfa l'utente, la visita al sito potrebbe non avvenire mai.
Per alcuni settori – come ecommerce, guide pratiche, Q&A generici – l'impatto può essere immediato. Ma in altri casi, come contenuti tecnici, analisi avanzate o approfondimenti specialistici, c'è ancora margine per intercettare l'interesse dell'utente dopo la sintesi iniziale.
Strategie pratiche per essere selezionati nelle risposte AI
Non basta scrivere bene. Serve scrivere per essere letti (e capiti) da un modello di linguaggio. Ecco alcune best practice concrete:
- Costruisci contenuti topic-based: esplora un argomento nella sua interezza, coprendo anche le domande correlate.
- Organizza in blocchi logici: usa heading gerarchici, bullet point, box di approfondimento.
- Inserisci domande frequenti (FAQ): sono uno dei principali segnali che guidano la selezione AI.
- Ottimizza il markup: schema.org, dati strutturati e metadati precisi rendono i contenuti più comprensibili per i crawler.
- Verifica l'autorevolezza della fonte: cita studi, fonti accreditate e migliora la tua reputazione online.
Focus su strumenti e insight: cosa dice SEOZoom
SEOZoom, attraverso l'uso del Question Explorer, ha analizzato l'inclusione nei box AI Overview scoprendo che:
- Non è detto che vengano selezionati i contenuti in prima posizione.
- La completezza e la copertura semantica dell'intento pesano più della classica keyword density.
- I contenuti con più riferimenti incrociati e domande correlate hanno maggiore probabilità di essere citati.
Questo conferma la centralità di un approccio strategico alla SEO: non è più solo una questione tecnica, ma un lavoro editoriale e concettuale.
E la pubblicità? AI Overview impatta anche Google Ads
Non solo SEO. AI Overview cambia anche il modo in cui gli annunci vengono percepiti e cliccati:
1. Shift di attenzione: l’utente si focalizza sulla sintesi. Il CTR degli annunci search può scendere, soprattutto sulle keyword informative.
2. Trust nell’AI: il contenuto generato sembra più autorevole di un annuncio testuale. Serve riformulare i messaggi per essere rilevanti.
3. Annunci dentro le AI Overviews: Google ha iniziato a testare native ads nei box AI. Un nuovo spazio, con nuove regole: non si compra attenzione, si costruisce pertinenza.
4. Nuova mappatura delle query: le keyword top funnel richiedono nuovi formati e strategie. Performance Max, Discovery e contenuti visuali diventano fondamentali.
KPI, tracciamento, attribuzione: tutto da ripensare
Con l’introduzione di AI Overview cambia anche il modo in cui leggiamo i dati:
- I clic dai box AI non sempre vengono tracciati correttamente.
- Parte del traffico viene attribuito come "direct" o "referral generico".
- Le dashboard standard (es. Google Analytics) faticano a restituire la reale efficacia della presenza nei risultati AI.
Serve investire in web analytics evoluta, modelli di attribuzione multipla e integrazione di parametri UTM specifici per la misurazione.
Verso l’AI Mode: la SERP diventa una conversazione
AI Overview è solo la punta dell'iceberg. Google sta già sperimentando AI Mode, una ricerca conversazionale sempre attiva che permette all'utente di porre domande successive, creare thread e personalizzare le risposte.
In questo scenario, chi scrive contenuti dovrà pensare in termini di dialogo, non monologo. Il contenuto efficace sarà quello che sa:
- Rispondere subito;
- Anticipare le domande successive;
- Mantenere coerenza e profondità tematica.
Anche i contenuti visuali (immagini, video, comparazioni, step-by-step) avranno un ruolo crescente, perché i modelli AI li usano per arricchire la risposta testuale.
SEO for AI ≠ fine della SEO: è solo l'inizio
La SEO non è morta. Sta cambiando e sta diventando più sofisticata. E come ogni evoluzione, selezionerà chi saprà adattarsi.
Da agenzia di performance marketing, in CEPAR crediamo che i contenuti non debbano solo posizionarsi, ma costruire valore reale per utenti e AI. Se anche tu vuoi capire come farti scegliere dall’AI (prima ancora che dall’utente), possiamo lavorarci insieme.
La nuova SEO non è una formula da aggiornare. È una visione da costruire.