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Tutto quello che c’è da sapere su DeepSeek, l’IA cinese che sfida ChatGPT

7 febbraio 2025

Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale ha fatto passi da gigante, rivoluzionando interi settori, dal marketing alla finanza alla ricerca scientifica.Ogni tanto arriva una tecnologia che cambia completamente le regole del gioco: è il caso di DeepSeek, una startup cinese che sta facendo parlare di sé per aver sviluppato un modello di IA open-source in grado di competere con i giganti del settore. 

 

DeepSeek: il nuovo protagonista nell’arena dell’IA 

Quando pensiamo ai grandi nomi dell’IA, solitamente ci vengono in mente colossi come OpenAI, Google DeepMind o Anthropic. Ma DeepSeek sta rapidamente guadagnando terreno, grazie a un approccio che punta sull’efficienza, sulla scalabilità e sull’apertura. Il suo modello di linguaggio, DeepSeek-R1, sta dimostrando di poter competere con alternative come ChatGPT, con prestazioni eccellenti a una frazione del costo di sviluppo. 

Ma cosa rende DeepSeek davvero speciale? La risposta sta nel suo modello di sviluppo, ottimizzato per ottenere il massimo delle performance con un impiego ridotto di risorse. In un’epoca in cui l’accesso ai chip più potenti è sempre più limitato, questa efficienza rappresenta un vantaggio strategico enorme. 

 

Da startup a leader emergente: la storia di DeepSeek 

DeepSeek nasce dall’intuizione di Liang Wenfeng, un imprenditore con un background nella finanza quantitativa. Grazie al supporto di High-Flyer, un hedge fund da lui stesso fondato, la startup ha potuto operare con maggiore indipendenza rispetto ai classici investitori del settore tech. L’obiettivo? Creare un modello di IA che potesse sfidare OpenAI e le altre grandi aziende americane. 

Tuttavia, il cammino di DeepSeek non è stato privo di ostacoli. Nel 2022, le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip avanzati hanno reso più difficile l’accesso a componenti chiave come le GPU NVIDIA H100. Questo ha spinto l’azienda a ripensare le strategie di addestramento, puntando su soluzioni più efficienti e meno dispendiose. 

Ed è qui che DeepSeek ha sorpreso tutti: nel 2023 ha rilasciato DeepSeek Coder, un LLM open-source per la programmazione. Nel 2024, è arrivato il modello DeepSeek LLM con 67 miliardi di parametri, seguito dal DeepSeek v3, che ha raggiunto 671 miliardi di parametri. Ma la vera rivoluzione è avvenuta nel 2025, con il lancio di DeepSeek-R1 e DeepSeek-R1-Zero, che hanno superato persino alcuni modelli di OpenAI in capacità di ragionamento. 

 

Un successo che fa tremare i big del tech 

L’impatto di DeepSeek non si è fatto attendere. La sua app ha rapidamente scalato le classifiche, diventando la più scaricata nell’App Store degli Stati Uniti, superando anche ChatGPT e Gemini. Un risultato che ha colto di sorpresa i mercati finanziari: nel giro di pochi giorni, il valore delle azioni di aziende come Microsoft, Amazon e NVIDIA ha registrato un calo, segno che l’industria ha percepito DeepSeek come una minaccia concreta. 

Uno dei motivi principali di questo successo è il rapporto costo-efficacia. Mentre le big tech spendono centinaia di milioni di dollari per addestrare i loro modelli, DeepSeek è riuscita a ottenere prestazioni simili con un investimento di soli 5,6 milioni di dollari e un utilizzo di 2.048 GPU NVIDIA H800. Numeri che dimostrano come il futuro dell’IA non sia necessariamente nelle mani delle grandi corporation. 

 

DeepSeek è davvero affidabile? 

Nonostante il successo, DeepSeek solleva anche alcune preoccupazioni, soprattutto in merito alla gestione dei dati e alla privacy. Alcuni esperti hanno espresso timori sul fatto che il governo cinese possa utilizzare l’IA per attività di sorveglianza, diffusione di disinformazione o sviluppo di strumenti di cyber warfare. Inoltre, la policy sulla privacy dell’azienda indica che i dati degli utenti possono essere conservati in server cinesi e condivisi con le autorità locali, un aspetto che ha portato diverse nazioni a indagare sull’azienda. 

In particolare, l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali italiana e la Commissione per la Protezione delle Informazioni Personali della Corea del Sud stanno approfondendo come DeepSeek raccolga e utilizzi le informazioni personali dei suoi utenti. Queste indagini potrebbero avere un impatto sulla diffusione del modello al di fuori della Cina e rappresentare un ostacolo alla sua espansione internazionale.  

In Italia, per esempio, giovedì 30 gennaio il Garante ha disposto alcune limitazioni che impediscono l’uso di DeepSeek in Italia e, di fatto, l’ha temporaneamente fatta sparire dagli store. 

 

DeepSeek vs ChatGPT: quali sono le differenze? 

Sebbene DeepSeek e ChatGPT condividano molte somiglianze, ci sono alcune differenze chiave che distinguono i due modelli: 

  1. Accessibilità e Open-Source: DeepSeek-R1 è stato rilasciato come modello open-source, permettendo agli sviluppatori di esplorarlo e personalizzarlo. ChatGPT, invece, è un modello proprietario sviluppato da OpenAI con accesso limitato tramite API. 
  1. Efficienza Computazionale: DeepSeek è stato progettato per essere più efficiente nell'uso delle risorse computazionali. Questo significa che può ottenere prestazioni simili a ChatGPT utilizzando meno potenza di calcolo, riducendo così i costi di addestramento e mantenimento. 
  1. Censura e Controlli: a causa delle normative cinesi, DeepSeek implementa restrizioni su determinati argomenti sensibili, come la politica o la storia della Cina, mentre ChatGPT, pur avendo linee guida sui contenuti, non è soggetto alle stesse restrizioni governative. 
  1. Privacy e Sicurezza: DeepSeek archivia i dati degli utenti in server cinesi e potrebbe condividerli con le autorità locali. ChatGPT, invece, segue normative più stringenti sulla privacy in linea con le regolamentazioni europee e statunitensi. 

 

DeepSeek ha imparato da ChatGPT? 

Un aspetto controverso dell’ascesa di DeepSeek riguarda il suo processo di apprendimento. Secondo alcune indagini, DeepSeek avrebbe utilizzato dati derivati dalle interazioni con ChatGPT per migliorare le proprie capacità linguistiche e di ragionamento. Questo solleva questioni sia etiche che legali, dal momento che OpenAI non avrebbe autorizzato un simile utilizzo dei suoi modelli. Se queste accuse venissero confermate, potrebbero emergere ripercussioni significative per DeepSeek, sia in termini di reputazione che di possibili azioni legali da parte di OpenAI. 

 

Quali scenari per il futuro? 

L’avvento di DeepSeek segna un punto di svolta nel mondo dell’IA. La sua capacità di competere con le grandi aziende tech con budget e risorse più limitate dimostra che l’innovazione può arrivare da qualsiasi parte del mondo, e che il monopolio dell’IA potrebbe essere meno saldo di quanto si pensasse. 

Senza dimenticare importantissimi temi come la sicurezza, la trasparenza e il controllo delle tecnologie avanzate, allo stato attuale DeepSeek rappresenta un’opportunità straordinaria per democratizzare l’accesso a questa tecnologia, ma deve essere accompagnata da normative adeguate per garantire che venga utilizzata in modo etico e sicuro. 

In definitiva, DeepSeek è un attore da tenere d’occhio. Se da un lato il suo successo può portare a una maggiore concorrenza e innovazione nel settore, dall’altro potrebbe anche amplificare le tensioni geopolitiche legate all’IA. Il futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe dipendere proprio da come realtà come DeepSeek verranno regolamentate e integrate nel panorama globale.