Il 2026 segna un punto di discontinuità netto nell’evoluzione dei CRM e della marketing automation.
Non si parla più di strumenti a supporto di singole campagne o flussi operativi, ma di sistemi che diventano infrastruttura aziendale, capaci di governare dati, processi e decisioni.
In questo scenario, HubSpot non sta semplicemente aggiungendo funzionalità: sta ridefinendo il ruolo stesso del CRM, trasformandolo in una piattaforma di orchestrazione che connette marketing, vendite, customer service e AI in un unico modello operativo coerente.
Key takeaways per il 2026
- Il CRM evolve da strumento operativo a infrastruttura centrale di business
- La marketing automation supera i workflow lineari e diventa orchestrazione dinamica
- L’intelligenza artificiale entra nei processi decisionali come copilota del CRM
- Il contenuto torna centrale, ma come asset data-driven, non più editoriale
Il CRM diventa infrastruttura aziendale
Nel 2026 il vero cambiamento non riguarda l’interfaccia o la quantità di feature disponibili, ma il ruolo del CRM.
Il CRM smette di essere un semplice archivio di contatti e diventa la base su cui poggiano processi, previsioni e decisioni strategiche.
HubSpot si muove chiaramente in questa direzione, rafforzando la gestione del dato, la sua qualità e la capacità di renderlo condiviso tra marketing, sales e service. Il CRM assume così una funzione di governance, garantendo coerenza, ordine e affidabilità delle informazioni su cui l’azienda costruisce le proprie azioni.
Dall’automazione all’orchestrazione dei processi
I workflow lineari non sono più sufficienti.
Nel 2026 le automazioni devono essere in grado di leggere segnali, interpretare contesti e adattarsi in tempo reale al comportamento degli utenti.
L’automazione evolve in orchestrazione perché connette tutti i team, costruisce percorsi dinamici e consente interventi puntuali senza dover riscrivere interi flussi. HubSpot sta già introducendo logiche basate su eventi, suggerimenti AI e personalizzazione avanzata del journey, segnando il passaggio definitivo da funnel rigidi a sistemi adattivi.
L’AI non genera solo contenuti ma decisioni
Il vero salto dell’intelligenza artificiale nel 2026 non è nella produzione di testi, ma nel supporto decisionale.
Il CRM si trasforma in un copilota operativo che analizza dati, segnali e interazioni per suggerire azioni concrete ai team.
L’AI entra nei processi commerciali e di marketing suggerendo follow-up, riassumendo conversazioni, individuando anomalie nei dati, segnalando opportunità con alta probabilità di avanzamento e aiutando a mantenere pulizia e qualità del database.
Il valore non è solo in termini di produttività, ma nella capacità del CRM di orientare le decisioni verso le attività a maggior impatto.
Il funnel lascia spazio a un sistema dinamico
Il funnel tradizionale non rispecchia più il comportamento reale degli utenti.
Nel 2026 il percorso di conversione è frammentato, non lineare e distribuito su più canali.
Il CRM diventa il motore di un sistema vivo che interpreta microazioni, segnali deboli e interazioni asincrone, aggiornando in tempo reale la fase del journey. HubSpot assume così il ruolo di piattaforma che raccoglie tutti i segnali digitali e li trasforma in una visione aggiornata e coerente del cliente.
Ecosistemi modulari al posto delle piattaforme monolitiche
Le aziende non cercano più un unico software che faccia tutto.
Il modello 2026 è modulare: HubSpot diventa il core operativo che dialoga con strumenti di BI, soluzioni verticali, AI conversazionali e data warehouse.
In questo scenario il CRM non è più un sistema chiuso, ma un hub centrale che organizza e distribuisce dati a un ecosistema tecnologico più ampio, flessibile e scalabile.
Governance: il vero fattore critico di successo
Il tema più strategico del 2026 è la governance.
Senza una regia chiara su dati, processi e responsabilità, anche il miglior CRM rischia di perdere efficacia.
Le aziende devono interrogarsi su chi governa la qualità del dato, chi definisce le strutture, chi valuta l’impatto delle automazioni e chi mantiene ordine nel sistema. HubSpot risponde a questa esigenza con permessi avanzati, audit log e strumenti di data quality, spostando l’attenzione dalla tecnologia alla gestione consapevole del sistema.
Il nuovo ruolo del marketer data-driven
Il marketer del 2026 non è più solo un creatore di contenuti o un gestore di campagne.
È una figura che lavora su dati, automazioni, AI e processi.
Il contenuto torna centrale, ma cambia natura: non nasce più da logiche editoriali, bensì dall’analisi dei dati presenti nel CRM, dai comportamenti reali degli utenti e dai pattern individuati dall’AI.
I contenuti diventano risposte basate sulle intenzioni, asset adattivi integrati nei flussi di orchestrazione e strumenti progettati per sostenere conversioni reali.
FAQ di approfondimento sui trend CRM 2026
- Perché nel 2026 il CRM diventa un’infrastruttura e non solo uno strumento?
Perché centralizza dati, processi e decisioni. Il CRM diventa il punto in cui marketing, sales e service lavorano sugli stessi insight in tempo reale. - Che ruolo ha l’intelligenza artificiale in HubSpot nel 2026?
L’AI evolve in copilota decisionale: non solo supporta l’operatività, ma suggerisce azioni, priorità e interventi basati sui dati. - Cosa significa orchestrazione rispetto alla marketing automation tradizionale?
Significa passare da flussi rigidi a percorsi dinamici che si adattano al comportamento reale dell’utente. - Il contenuto è ancora centrale nel marketing automation?
Sì, ma come asset data-driven. I contenuti sono progettati in funzione dei dati CRM e delle intenzioni degli utenti, non più solo con logiche editoriali. - Perché la governance sarà così importante nel 2026?
Perché la complessità dei sistemi cresce. Senza regole chiare su dati e processi, il CRM perde valore e affidabilità.






