Dal 2023 in poi la ricerca online ha vissuto la sua più grande rivoluzione dagli anni Duemila.
Con l’arrivo di Google AI Overview nel maggio 2024 (inizialmente lanciato negli Stati Uniti e poi esteso in Europa tra settembre e novembre 2025), le pagine dei risultati non mostrano più solo link, ma risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Questa trasformazione ha reso necessario un nuovo approccio all’ottimizzazione dei contenuti: la GEO, acronimo di Generative Engine Optimization.
In pratica, la GEO rappresenta l’evoluzione della SEO nell’era dell’intelligenza artificiale: non basta più essere trovati, serve essere compresi, selezionati e citati dai motori di risposta AI.
Per i brand e le aziende, questo cambia tutto: la visibilità diventa una conseguenza della leggibilità semantica, non solo del posizionamento.
Takeaway
- La GEO nasce nel 2024, con la diffusione globale dei motori di risposta AI come Google AI Overview e ChatGPT Search.
- Le AI non si limitano a mostrare risultati, ma sintetizzano i contenuti: solo quelli strutturati in modo chiaro e coerente vengono scelti.
- Le aziende che adottano oggi la GEO SEO si assicurano visibilità nelle risposte AI-first di domani.
GEO SEO: definizione e principi chiave
La GEO SEO (Generative Engine Optimization) nasce ufficialmente nel 2024, quando i motori di ricerca iniziano a incorporare funzionalità generative come AI Overview e AI Mode.
Queste modalità, sviluppate da Google e integrate progressivamente in Search Labs a partire dal 2023, hanno cambiato il modo in cui l’AI interpreta i contenuti: non cerca più parole chiave, ma connessioni logiche, affidabilità e coerenza informativa.
In questo scenario, la GEO introduce tre principi fondamentali:
- Comprensione semantica profonda – Le AI valutano non solo cosa viene detto, ma come i concetti si collegano. La chiarezza logica è più importante della densità di keyword.
- Autorevolezza E-E-A-T dinamica – I sistemi come Google AI Mode aggiornano continuamente la percezione di affidabilità di un dominio, integrando segnali sociali e citazioni AI-first.
- Citabilità generativa – Il successo di un contenuto si misura dalla sua capacità di essere “riassunto” o “candidato” come fonte di risposta in un AI Overview.
Google AI Overview 2024–2025: cosa cambia per le aziende
Dal lancio ufficiale del 14 maggio 2024, durante il Google I/O, la funzione AI Overview ha rivoluzionato la logica di ricerca.
Nei primi mesi è stata disponibile solo in inglese, ma nel terzo trimestre 2025 Google ha iniziato il rollout in Europa, Italia compresa, con la versione AI Mode Google integrata nel nuovo Search Generative Experience (SGE).
Oggi, a novembre 2025, i test di mercato mostrano che oltre il 62% delle query complesse (quelle con più di 6 parole o domande esplicite) attivano un AI Overview o una generative snippet box.
Ciò significa che le aziende non competono più per un ranking organico, ma per uno spazio cognitivo dentro le risposte AI.
Esempio concreto: un contenuto che spiega “come funziona l’automazione del marketing B2B” viene incluso in AI Overview solo se: - la struttura è leggibile dall’AI (H2 chiari, relazioni causa-effetto, markup semantico); - i dati sono aggiornati e verificabili; - il testo mantiene un tono esplicativo e informativo, non promozionale.
Com’è cambiata la SERP nel 2025: anatomia di una risposta AI-first
La SERP del 2025 non assomiglia più a quella che conoscevamo solo due anni fa.
Dopo una ricerca — ad esempio “migliori strategie di marketing B2B 2025” — la prima cosa che compare oggi non è più un elenco di link, ma un blocco AI Overview che occupa metà schermo, generato in tempo reale da Google.
Questo blocco include: 1. Una sintesi generativa (il testo prodotto dall’AI) che riassume le principali risposte, con linguaggio naturale e tono neutro.
2. Tre o quattro fonti citate, visibili come box laterali o link inline (“Fonti principali: HubSpot, Cepar.ai, Think with Google”).
3. Pulsanti di approfondimento come “Ask a follow-up” o “Mostra altri punti di vista”, che attivano un mini chatbot dentro la SERP.
4. Snippet visuali o tabelle dinamiche che mostrano dati comparativi, grafici o definizioni (spesso derivati da pagine con markup Schema.org).
5. Risultati tradizionali (i link blu), che oggi scendono nella parte inferiore della pagina e vengono consultati solo se l’utente desidera verificare o approfondire.
In pratica, la SERP è diventata un AI Layer interattivo, dove l’utente riceve già la risposta sintetica e decide solo dopo se cliccare un link.
Questo comporta una conseguenza cruciale: la visibilità di un brand non dipende più dal titolo della pagina, ma dalla sua capacità di essere integrato nella sintesi generativa.
Di conseguenza, i contenuti GEO-ready sono quelli che l’AI riesce a “citare” nel primo blocco, in modo naturale e contestuale.
Nel caso di Google AI Mode, questi blocchi vengono aggiornati continuamente in base al comportamento degli utenti, creando un ecosistema di visibilità adattiva.
ChatGPT Atlas 2025: il browser AI che ridefinisce la ricerca sul web
Nel 2025, ChatGPT Atlas ha introdotto un modello di navigazione completamente AI-first, dove la ricerca, la lettura e l’interazione convivono in un unico ambiente guidato dall’intelligenza artificiale. Il browser analizza le pagine, sintetizza i dati e propone azioni contestuali, trasformando il modo in cui utenti e aziende interagiscono con i contenuti digitali. Questa evoluzione si lega alla GEO SEO perché i contenuti devono essere ottimizzati non solo per essere trovati, ma per essere scelti e presentati dall’AI come parte dell’esperienza di navigazione.
Dal SEO al GEO: il cambio di paradigma 2025
La SEO del 2025 è sempre meno basata su ranking e sempre più su pertinenza cognitiva.
Google, ChatGPT e Perplexity non premiano chi scrive di più, ma chi scrive in modo strutturato e coerente con l’intento dell’utente.
Questo spiega perché la GEO SEO è diventata il nuovo standard per i brand che vogliono farsi riconoscere dalle intelligenze artificiali.
In Cepar, abbiamo osservato che nei nostri test interni e casi cliente, i siti ottimizzati con principi GEO (struttura semantica, linguaggio naturale, logica narrativa) vengono citati più frequentemente nelle risposte di ChatGPT e AI Overview rispetto ai contenuti tradizionali.
È un cambio profondo: i brand non cercano più solo clic, ma inclusione cognitiva nel dialogo tra utente e AI.
Il caos informativo e la normalizzazione dei dati da parte dell’AI
Negli ultimi anni, la crescita esponenziale dei contenuti digitali ha generato un vero e proprio caos informativo. Milioni di pagine si ripetono, sovrappongono concetti e spesso presentano dati incoerenti tra loro. In questo contesto, le AI di ricerca come Google AI Overview hanno assunto un ruolo di normalizzazione semantica: leggono centinaia di fonti, eliminano ridondanze e armonizzano le informazioni per offrire risposte coerenti e verificate.
Questo processo di data normalization è una delle ragioni per cui la GEO SEO diventa indispensabile. I siti che forniscono contenuti chiari, strutturati e coerenti — con dati verificabili e terminologia costante — vengono riconosciuti come punti di riferimento affidabili all’interno dell’ecosistema AI. In pratica, l’AI filtra il rumore informativo e privilegia chi comunica in modo ordinato, coerente e trasparente.
La capacità di un sito di “sopravvivere” al caos informativo del web dipende quindi dal suo livello di leggibilità semantica: l’AI non solo legge, ma interpreta e confronta, premiando le fonti che mantengono integrità e precisione.
GEO Optimization by Cepar: la metodologia AI-first
Nel 2025 Cepar ha consolidato la sua metodologia di GEO Optimization, un processo operativo che unisce linguistica, AI e dati strutturati per rendere i contenuti “AI-readable” e “AI-selectable”.
I quattro pilastri del modello sono:
- Analisi semantica predittiva – Identificazione di topic e pattern di query AI Overview, con focus su co-occorrenze logiche.
- Struttura GEO-friendly – Architettura di contenuto con relazioni di causa-effetto esplicite e connettivi semantici (“pertanto”, “questo comporta”, “di conseguenza”).
- Markup avanzato – Implementazione di dati strutturati Schema.org e JSON-LD, ottimizzati per i crawler AI.
- Testing generativo – Simulazione delle risposte AI (ChatGPT, Google AI Mode, Perplexity) per valutare la probabilità di citazione.
Questo approccio consente di progettare contenuti che dialogano direttamente con le AI di ricerca, anticipando le logiche di ranking generativo che Google sta estendendo nel 2026.
GEO e Generative AI Overview: prospettive 2026
Tutti i segnali indicano che entro la metà del 2026, oltre il 70% delle ricerche globali passerà attraverso sistemi di risposta generativa.
Google ha già annunciato che AI Mode diventerà la modalità di default per le ricerche complesse, mentre ChatGPT e Perplexity stanno integrando funzioni di browsing e citazione diretta delle fonti.
Questo scenario comporta un nuovo imperativo strategico per i brand: strutturare i contenuti non solo per i motori di ricerca, ma per le AI che li interpretano.
Chi adotterà la GEO ora — nel 2025 — potrà dominare le future AI Overview, quando la maggior parte dei competitor starà ancora aggiornando la vecchia SEO.
FAQ
- Da quando è attivo Google AI Overview?
È stato annunciato a maggio 2023, testato negli USA nel 2024 e rilasciato ufficialmente a livello globale tra il Q3 e Q4 2025. - Come si ottimizza un sito per la GEO SEO?
Con una struttura semantica chiara (H2/H3 descrittivi), dati strutturati Schema.org, linguaggio naturale e coerenza logica interna. - La GEO sostituisce la SEO classica?
No. La GEO è la naturale evoluzione della SEO: la completa con un livello di intelligenza semantica che consente ai contenuti di dialogare con le AI generative.






