"Aiutare gli utenti a costruire una comunità Facebook ben informata": questo il nuovo obiettivo della piattaforma di Zuckerberg, che in un articolo pubblicato pochi giorni fa sul suo blog ufficiale annuncia il rilascio ufficiale di un nuovo aggiornamento del proprio algoritmo, che comporterà un'ulteriore e severa penalizzazione per tutte quelle pagine che condividono link verso pagine dal contenuto "non idoneo" alla nuova policy Facebook.

Nello specifico Facebook dichiara:

"Con questo update abbiamo visionato centinaia di migliaia di pagine web linkate da Facebook per identificare quelle che contengono contenuto di scarso valore e danno ampio spazio ad inserzioni pubblicitarie fuorvianti, disturbanti o ingannevoli".

 

Nuovo Algoritmo Facebook: le conseguenze sulla copertura organica

I cambiamenti legati al nuovo algoritmo verranno rilasciati gradualmente nel corso dei prossimi mesi ed avranno effetti positivi per tutte quelle pagine che non condividono link verso siti di "scarso valore", portando loro un aumento della copertura organica.

Al contrario, naturalmente, le pagine che condividono link verso siti "incriminati" saranno penalizzate con una riduzione della portata organica dei post pubblicati. Questo sarà possibile grazie ad una nuova  intelligenza artificiale integrata nella piattaforma che sottoporrà il social network a una sorta di "scannerizzazione" dei contenuti.

Andando nel dettaglio, Facebook d'ora in avanti considererà negativo e penalizzabile tutto ciò che presenta elementi poco pertinenti, una quantità eccessiva di inserzioni pubblicitarie rispetto ai contenuti testuali, pubblicità ingannevoli e disturbanti, formati pop-up e interstitial, annunci per adulti e immagini inopportune e poco rispettose, come specificato nella nuova policy ufficiale.

Queste modifiche, di conseguenza, permetterebbero agli utenti del social network di trovare nel proprio NewsFeed notizie più interessanti e soprattutto di migliore qualità, disincentivando gli inserzionisti che pubblicano al solo scopo di generare traffico verso siti web dal contenuto inadeguato.

Grazie al nuovo sistema, Facebook dà un ulteriore boost alla sua battaglia contro i contenuti di scarso valore, strizzando un occhio ai ben più noti criteri Google di penalizzazione SEO (seppur con logiche al momento relativamente distanti).

Che sia davvero arrivato il momento di cominciare a ragionare sulla "Facebook Engine Optimization (FEO)", come si mormora da tempo nelle community di Social Media Marketing?

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