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Google espande gli annunci in AI Overviews: cosa cambia per il Search Marketing

28 ottobre 2025

Google continua a ridisegnare il confine tra intelligenza artificiale e pubblicità digitale, integrando sempre più l’AI nei processi di ricerca e advertising.


Dopo mesi di test negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il colosso di Mountain View ha annunciato l’espansione del programma Ads in AI Overviews, ovvero l’inserimento degli annunci Google Ads direttamente all’interno dei risultati generati dall’AI nella ricerca.

Una novità che non si limita ad aggiungere un nuovo formato, ma ridefinisce il modo in cui gli utenti scoprono i brand e il modo in cui gli inserzionisti devono pianificare le proprie strategie di Search Marketing.

Takeaway immediati:

  • Gli annunci entrano nel cuore della ricerca AI. Possono apparire sopra, sotto o integrati nei riepiloghi generati dall’intelligenza artificiale.
  • L’Italia è in fase di rollout. Dopo i test nei mercati anglofoni, Google ha iniziato la distribuzione graduale in Europa: i primi test pubblici sono previsti entro il 2025.
  • Serve un approccio “AI-ready” alle campagne. Asset di qualità, formati adattivi e strategie Performance Max diventano essenziali per intercettare query sempre più conversazionali e contestuali.
  • Gli annunci in AI Overviews cambiano la logica del Search Marketing: la pertinenza semantica sostituisce la semplice keyword density come fattore chiave di visibilità.

 

Un nuovo spazio pubblicitario all’interno della ricerca

Gli AI Overviews rappresentano la più grande evoluzione della SERP dai tempi del Knowledge Graph. Si tratta di riepiloghi generati dall’intelligenza artificiale che sintetizzano risposte a domande complesse, combinando informazioni provenienti da più fonti.

All’interno di questi riepiloghi, Google ha introdotto spazi pubblicitari nativamente integrati nel contenuto AI: annunci testuali e visuali che possono comparire:

  • sopra il box di sintesi, come entry-point di visibilità premium;
  • dentro il riepilogo AI, tra paragrafi e link di approfondimento;
  • sotto, in chiusura della panoramica, come completamento contestuale alla risposta.

Questa nuova disposizione rende la pubblicità parte dell’esperienza informativa, non un’interruzione. Gli annunci vengono selezionati dall’algoritmo sulla base di pertinenza semantica, intento dell’utente e qualità dell’asset, elementi chiave per l’ottimizzazione AI Overview.

 

Un formato pensato per la pertinenza e l’esperienza utente

L’obiettivo di Google è rendere la pubblicità più coerente con il contesto della ricerca e migliorare l’esperienza dell’utente.
Le prime analisi (fonte: Search Engine Land, agosto 2025) indicano che gli utenti che interagiscono con un AI Overview trascorrono più tempo nella sessione di ricerca e mostrano un tasso di conversione più alto rispetto alle ricerche classiche.

Questo perché il funnel di navigazione cambia profondamente : l’utente non “clicca per esplorare”, ma scopre, valuta e decide all’interno della stessa interfaccia.

Per i brand, questo significa entrare nei momenti di scoperta e decisione, quando l’intento è più chiaro e la soglia di attenzione più alta.

Search Ads in AI Overview Desktop

Credits: https://searchengineland.com/google-ads-ai-overviews-ai-mode-desktop-455733

 

Gads integrata in AI Overview: cosa cambia per gli inserzionisti

In questo scenario, l’intelligenza artificiale non riduce gli spazi pubblicitari: li ridisegna.
La ricerca tradizionale lascia spazio a una conversazione continua tra utente, contenuto e brand, dove la pertinenza e l’autorevolezza contano più della posizione.

L’introduzione degli annunci negli AI Overviews ridefinisce il modo di lavorare su Google Ads:

  • Le keyword restano rilevanti, ma perdono centralità. Il nuovo focus è sull’intento di ricerca, che l’AI interpreta in modo conversazionale.
  • Le creatività devono essere più flessibili e informative, coerenti con il tono naturale dei riepiloghi AI.
  • Le metriche si spostano dall’impression share alla qualità contestuale: ciò che conta è essere scelti dall’AI per la risposta più pertinente.

In pratica, l’AI diventa un nuovo “gatekeeper” della visibilità,  .
Gli annunci non competono più solo tra loro, ma anche con le risposte generate dai modelli linguistici.

 

Disponibilità e rollout nel mercato italiano

Attualmente, l’integrazione è attiva in versione completa negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Google ha confermato l’espansione ai mercati europei entro il primo semestre 2025, con una fase di test progressiva che includerà inizialmente Francia, Germania e Italia.

Nel mercato italiano, le prime visualizzazioni di AI Overview con annunci integrati sono già state segnalate su ricerche in lingua inglese e bilingue (fonte: Oceanside Analytics, ottobre 2025).
Le tipologie di annunci supportate nella fase iniziale includono:

  • Search Ads standard basati su intenti conversazionali;
  • annunci Performance Max adattati al contesto AI;
  • Shopping Ads semantici, mostrati come prodotti suggeriti all’interno dei riepiloghi.

Non sono ancora supportati i formati video o discovery, che arriveranno in una seconda fase del rollout.

 

Impatto strategico: un nuovo funnel per l’AI Search

Con l’integrazione degli annunci negli AI Overviews, il funnel di ricerca come lo conoscevamo subisce una trasformazione profonda.
Non esistono più fasi nette — awareness, consideration, decision — scandite da clic, landing page e remarketing. La nuova esperienza utente è un loop continuo, dove scoperta e conversione convivono all’interno dello stesso spazio.

Quando un utente formula una query complessa, l’intelligenza artificale di Google non mostra più una lista di link ma interpreta il contesto, genera un riepilogo e suggerisce azioni immediatamente rilevanti. In questo ambiente, gli annunci non interrompono il percorso, ma diventano parte della risposta, accompagnando l’utente in modo naturale verso la decisione d’acquisto.

Questo significa che la ricerca non è più un momento di scoperta isolato, ma un processo decisionale immersivo, dove la pubblicità si inserisce come estensione della risposta informativa.
Un utente che chiede “miglior software CRM per PMI” può trovarsi di fronte un riepilogo AI che confronta soluzioni, mostra esempi e — nello stesso contesto — evidenzia annunci coerenti che rimandano a demo o trial gratuiti.

Per gli inserzionisti, questo cambia completamente il paradigma: non basta comparire nei risultati in SERP, bisogna essere scelti dall’AI come fonte pertinente e affidabile.
I brand devono quindi concentrarsi sulla coerenza semantica degli annunci, sulla qualità delle landing page e sulla capacità di rispondere ai bisogni reali,  sulla qualità delle landing page e sulla capacità di costruire contenuti che rispondano a bisogni reali, non solo a keyword statiche.

In altre parole, l’AI Search porta con sé un funnel integrato, dove la distinzione tra SEO, advertising e contenuti si assottiglia fino quasi a sparire.
La visibilità non sarà più una questione di posizionamento, ma di rilevanza continua: chi riuscirà a presidiare i nuovi punti di contatto generati dall’AI — informativi, conversazionali e commerciali — conquisterà l’attenzione dell’utente nel momento più vicino all’intenzione d’acquisto.

 

Performance Max e creatività adattive: il nuovo standard

Con l’AI che riscrive parte dell’esperienza utente, Google spinge sempre più verso formati auto-ottimizzati e cross-network, come Performance Max.
Questo tipo di campagna, grazie alla combinazione di dati first-party, segnali di intent e asset multipli, è oggi il formato più efficace per i contesti AI-driven.

Le creatività dinamiche, i feed aggiornati e la capacità di generare headline contestuali sono elementi chiave per:

  • mantenere la pertinenza semantica rispetto alle query AI,
  • fornire all’algoritmo più opzioni di matching,
  • migliorare le probabilità di essere inseriti nel riepilogo AI o nei box correlati.

 

Rischi, metriche e monitoraggio

L’introduzione di questi formati porta opportunità ma anche nuove sfide operative:

  • Metrica non isolata: al momento non è possibile distinguere con precisione le performance degli annunci AI Overview dalle campagne Search tradizionali.
  • Riduzione dei clic organici: le AI Overview sintetizzano molte risposte, riducendo il traffico diretto verso i siti.
  • Aumento della competizione contestuale: la visibilità dipende più dalla pertinenza che dal bidding.

Per reagire, è essenziale attivare monitoraggi integrati tra Google Ads, Search Console e GA4 , analizzando tassi di conversione, tempo medio in sessione e CTR variabile.

 

Come prepararsi al nuovo scenario

Per i brand italiani, questo è il momento di costruire un vantaggio competitivo.
Ecco le azioni prioritarie:

  • Ottimizzare campagne esistenti per il linguaggio AI. Il primo passo è rendere le campagne idonee ai contesti AI-driven usando titoli naturali, CTA esplicite e creatività coerenti con le nuove query conversazionali
  • Potenziare Performance Max per sfruttare il machine learning cross-network.
  • Unire SEO e Ads in un’unica strategia semantica: ciò che è “AI-friendly” per l’organico lo sarà anche per gli annunci.
  • Monitorare costantemente l’evoluzione dei test in Italia e le nuove policy sui placement AI.

 

Capire gli AI Overviews: le risposte alle domande più comuni

  • Gli annunci AI Overview sono un nuovo formato?
    No. Si tratta di annunci Search e Performance Max esistenti, riproposti in posizioni nuove e adattive all’interno dei riepiloghi AI.
  • Posso scegliere di comparire solo nei box AI?
    No. Il posizionamento è determinato automaticamente da Google sulla base della pertinenza e dell’intento.
  • Quali mercati sono già attivi?
    USA e Regno Unito sono completamente operativi; il rollout in Europa, inclusa l’Italia, è previsto entro fine 2025.
  • Quali metriche considerare per misurare il successo?
    CTR ponderato, engagement rate post-AI Overview e conversioni assistite (cross-network e cross-device).
  • Come rendere le campagne più AI-friendly?
    Utilizzando asset semantici di qualità, testi naturali e Performance Max con dati di prima parte integrati: ciò aumenta la probabilità di inclusione nei risultati generati dall’intelligenza artificiale.