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Come funziona Google AI Max: il nuovo potenziamento per campagne Search Marketing più performanti

22 ottobre 2025

Google ha introdotto AI Max for Search campaigns, una suite opzionale di funzioni di intelligenza artificiale che si integra alle campagne Search esistenti, potenziandole con targeting intelligente e asset dinamici.

L’obiettivo è catturare query emergenti, personalizzare gli annunci in tempo reale e generare valore aggiunto, mantenendo al contempo trasparenza e controllo operativo.

Negli ultimi mesi, Google ha esteso il rollout di queste funzionalità, consolidando quanto annunciato nel 2024 e rendendo disponibile una beta globale (Q3 2025). Questo aggiornamento amplia la disponibilità della suite e introduce nuove viste di report e controlli avanzati. Gli inserzionisti possono ora analizzare separatamente le query e le landing page generate da AI Max e testare nuove opzioni di sperimentazione integrate nella piattaforma.

Lanciato da Google nel 2024 come parte del percorso evolutivo di Google Ads, AI Max è oggi in fase di distribuzione graduale a livello globale, inizialmente per account selezionati. La disponibilità completa è prevista nei prossimi mesi, con aggiornamenti continui alle funzionalità basate su machine learning. Questo contesto di lancio evidenzia la volontà di Google di accelerare l'integrazione dell'intelligenza artificiale nel Search Advertising, rendendola accessibile e governabile dagli inserzionisti, collegandosi direttamente all’obiettivo di potenziare le campagne Search esistenti con funzioni avanzate di AI.

AI Max rappresenta un’evoluzione del modello di advertising: non un’alternativa al Search, ma un potenziamento strategico che rende il motore di ricerca più adattivo e contestuale, trasformando ogni query in un segnale utile per l’intero ciclo marketing-vendite.

 

3 Takeaways chiave

  • AI Max estende e non sostituisce il modello keyword-based.
  • Le funzioni principali search term matching e asset optimization permettono di ampliare la copertura e personalizzare automaticamente gli annunci.
  • Serve una governance attiva: monitoraggio continuo, test incrementali e controlli costanti per evitare deviazioni creative o query non pertinenti.

 

Cosa fa AI Max in dettaglio

La suite AI Max combina due elementi principali che lavorano in sinergia:

  • Search Term Matching: Google utilizza segnali di intento (query, URL, contenuti degli annunci) per associare le campagne anche a ricerche non previste, andando oltre le keyword inserite. Funziona come un broad match intelligente o un sistema parzialmente keywordless.
  • Asset Optimization: l’algoritmo genera titoli, descrizioni e CTA personalizzati in tempo reale, basandosi sui contenuti del sito, della landing page e sui creativi esistenti. Con la funzione final URL expansion, l’AI sceglie automaticamente la pagina di destinazione più rilevante per la query dell’utente.

AI Max può essere attivato tramite un singolo toggle nella console di Google Ads e include controlli avanzati come esclusione URL, limitazioni brand e restrizioni per gruppo di annunci.

Durante la fase beta, l’interazione con l’API richiede attenzione: alcune funzioni legacy (come brand exclusions o broad match) sono state accorpate nel nuovo set di controlli AI Max. Disattivarle via API senza aggiornare i parametri può generare errori o conflitti.

 

Benefici e rischi: cosa aspettarsi nei casi reali

Secondo i dati presentati da Google, l’attivazione di AI Max porta in media a un +14% di conversioni (o valore conversione) rispetto a configurazioni tradizionali, mantenendo stabile CPA e ROAS. Nelle campagne basate su match esatti o phrase, il miglioramento può arrivare fino al +27%.

Due casi reali mostrano l’impatto concreto:

  • L’Oréal ha raddoppiato il conversion rate e ridotto del 31% il costo per conversione grazie all’espansione su query nuove e alla personalizzazione automatica dei testi.
  • MyConnect (Australia) ha registrato un +16% di lead e un CPA ridotto del 13%, con il 30% delle conversioni provenienti da query “net new”.

Tuttavia, ci sono anche rischi operativi: l’espansione del matching può generare traffico non pertinente se i controlli non sono ben configurati. Gli annunci dinamici possono discostarsi dal tono del brand, richiedendo revisione manuale. Inoltre, nelle prime settimane il modello AI attraversa una fase di apprendimento che può generare oscillazioni temporanee nelle performance.

 

Come attivare AI Max e impostare strategie di test

Per attivare AI Max è sufficiente selezionare l’opzione dedicata nelle impostazioni della campagna Search. È possibile configurare:

  • Search term matching (attivazione/disattivazione per ad group)
  • Asset optimization per generare automaticamente titoli e descrizioni
  • Final URL expansion per collegare automaticamente l’utente alla pagina più rilevante
  • Esclusioni URL o brand per controllare la pertinenza dei risultati

Un approccio consigliato è partire con una campagna pilota, attivando progressivamente le funzioni AI. Google offre inoltre esperimenti AI Max (split test 50/50) che consentono confronti diretti tra versione AI Max e configurazione standard, senza duplicare le campagne.

Durante la fase di test, è fondamentale segmentare i dati AI Max nei report Search terms (Match Type “AI Max”) e confrontare CPA, ROAS e tasso di conversione con la versione non AI. È utile anche monitorare la qualità delle query emergenti e la coerenza dei testi generati.

 

Integrazione di AI Max nel modello Loop Marketing e nei CRM avanzati

AI Max può essere collegato a ecosistemi di marketing automation e CRM, come HubSpot, Salesforce o piattaforme integrate di customer data. In questo modo, i dati generati dalle campagne Search alimentano automaticamente i segmenti CRM, permettendo di attivare flussi di nurturing, remarketing e comunicazioni personalizzate basate su intenti reali.

AI Max si integra perfettamente con la filosofia del loop marketing, dove ogni click genera nuovi dati per il CRM e l’intelligenza artificiale produce insight contestuali. Questi insight migliorano targeting, creatività e automazioni successive.

Nel modello loop, AI Max agisce come catalizzatore strutturale, arricchendo il flusso di insight tra marketing, vendite e customer service, permettendo al sistema di auto-migliorarsi in modo continuo grazie all’analisi predittiva.

Integrazione AI Max nel modello loop marketing con flussi tra CRM, Search e AI predittiva

 

FAQ su Google AI Max

  • AI Max sostituisce il targeting per keyword?
    No. AI Max lavora sopra la struttura keyword esistente, espandendola con matching intelligente senza eliminare la logica di targeting.
  • È obbligatorio attivare AI Max su tutte le campagne Search?
    No. È un’opzione facoltativa. Si consiglia di testarlo progressivamente, iniziando da campagne pilota con volumi di traffico significativi.
  • Quali volumi servono per ottenere risultati affidabili?
    Servono impression, click e conversioni sufficienti per consentire all’AI di apprendere pattern stabili. Campagne di nicchia o con pochi dati potrebbero non esprimere pienamente il potenziale di AI Max.
  • Come posso valutare se AI Max è efficace nel mio account?
    Analizza i report “AI Max match type” nella sezione Search terms e confronta CPA, ROAS e tassi di conversione rispetto alle campagne standard. Valuta la pertinenza delle query emergenti e l’efficacia dei testi generati.

 

Come applicare Google AI Max alla tua strategia Search

AI Max non rivoluziona le basi del Search Marketing, ma rappresenta un potenziamento evolutivo che integra automazione, creatività dinamica e intelligenza predittiva.

Chi lo adotta con metodo sperimentale e controllo strategico può ottenere nuove opportunità di reach e performance.

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